Charles Messier e il suo catalogo


Charles Messier (Badonviller, Lorena 1730 - Parigi 1817), astronomo francese, può ragionevolmente essere considerato una figura d'estrema rilevanza nella storia dell'astronomia. Uomo di modeste origini, si trasferì ancora giovane dalla provincia nella grande Parigi, dove un conoscente gli aveva trovato un posto di lavoro nell'Osservatorio astronomico della Marina, in qualità di assistente dell'astronomo J. Nicolas Delisle.

L'incontro di questo ragazzo con la scienza astronomica sarà fra i più fecondi, tanto da farlo diventare uno dei maggiori osservatori visuali del suo tempo e comunque una figura storica sicuramente degna di nota.

Nel 1756 Delisle gli affidò il compito di rintracciare la cometa di Halley, il cui passaggio era prossimo.Il 21 gennaio 1759 Messier riuscì a "scovare" l' oggetto, indipendentemente scoperto circa un mese prima da un agricoltore sassone. Delisle, però, gli impedì di rendere pubblica la notizia. Due mesi dopo, quando Messier riferì i suoi dati, sulla scoperta della cometa, alla comunità scientifica parigina gli altri astronomi non li accettarono proprio a causa del ritardo.

Dopo il ritiro dell'astronomo Delisle, Messier fu costretto a trasferirsi all'Hotel de Cluny dove sorgeva un altro osservatorio parigino.

Il suo lavoro fu rivolto in massima parte alla ricerca ed osservazione di comete, portato avanti con un discreto successo se ricordiamo che durante la sua vita scoprì ben 16 comete (al suo tempo si mormorava addirittura 21 !) e ne osservò complessivamente 41.

Fu per questa sua abilità che si guadagnò il soprannome di "furét des Cometes" - "furetto delle comete" - da parte di Luigi XV.

Costretto a vivere all'ombra dell'astronomo Delisle, solo verso la fine della sua vita riuscì a conquistare notorietà.Ricevette solo allora la massima onorificenza francese, la Legion d'Onore da Napoleone de entrò a far parte delle più grandi accademie di scienze dell'epoca: dall'Academie des Sciences francese alla Koenigliche Akademie prussiana fino all'istituto di Bologna e la Royal Society di Londra, massimo organo scientifico mondiale del tempo.

Fu tuttavia quasi sempre costretto a lavorare in condizioni economiche precarie, se non disastrose. Testimone della rivoluzione francese, a seguito della quale non ricevette nemmeno più lo stipendio per la caduta delle massime istituzioni del Regno, fu costretto, in parecchi casi a farsi prestare candele ad olio ed altri accessori essenziali da altri astronomi di Parigi, non avendo neppure il denaro per acquistarli.

Nonostante queste precarie condizioni; Messier riuscì scrivere il suo nome nel cielo, legandolo sia alle fuggitive viaggiatrici del cosmo, le comete, sia a più di 100 oggetti fra nebulose , galassie ed ammassi di stelle che inserì nel suo famosissimo catalogo.

La genesi del catalogo fu abbastanza casuale. Durante una serata osservativa del 1758, Messier si apprestava ad osservare una cometa da lui scoperta due settimane prima.

La cometa transitava nella costellazione del Toro. Puntando il telescopio in quella regione intravvide nell'oculare un piccolo oggetto nebulare. Questa nebulosità che sembrava assomigliare notevolmente ad una cometa, ne differiva però in taluni aspetti, tanto che l'astronomo si convinse che questo oggetto "allungato come la fiamma di una candela" non erano la cometa che stava cercando né una nuova. E così si apprestò a determinarne le coordinate celesti.

Nasceva così, in una fredda nottata del settembre del 1758 l'idea del "Catalogo" che porta il suo nome, punto di riferimento tutt'oggi essenziale per tutti coloro che si vogliono accostare all'astronomia.

In circa sette mesi catalogò una quarantina di oggetti e nel 1771 la prima versione del Catalogo conteneva 45 oggetti.

Nel 1764 Messier scoprì la sua prima cometa, seguita due anni dopo da un'altra e così via per i successivi 15 anni.

Dopo la morte dell'astronomo Delisle, Messier venne nominato direttore dell'Osservatorio della Marina.

Nel 1781, dopo 23 anni di osservazioni, il suo catalogo contava 100 oggetti.

Esso si compone oggi di 110 oggetti, fra i quali pochi scoperti da Messier. La maggior parte fu da lui solo catalogata, incappando, a volte, in alcuni errori. Per esempio, gli oggetti M40 ed M73 non sono altro che anonimi asterismi ( gruppi di stelle), mentre M47, M91 ed M102 non richiamano nessun oggetto particolare, probabilmente Messier aveva visto (e comunque scoperto) tre comete, ma se le lasciò sfuggire pensando che fossero "stelle nebulose".Curiosamente nel cielo sono presenti degli oggetti che, anche se conosciuti fin dall'antichità, non sono stati inclusi nel catalogo né da Messier né dai suoi successori (per esempio l'ammasso doppio del Perseo).

Ricordiamo infine che Messier catalogò gli oggetti fino al numero 103; gli ultimi 6 furono introdotti dall'astronomo Flammarion (M104), dall'assistente di Messier, Méchain (M105, M106, M107) e da Girgerich (M108, M109, M110).