Un gruppo di ricerca del NASA Johnson Space Center e della Stanford University ha effettuato delle osservazioni che proverebbero l'esistenza di una forma di vita primitiva su Marte circa 3.6 miliardi di anni fa.

        Mentre si attende il parere di tutta la comunità scientifica mondiale sulle osservazioni condotte, che dovranno essere confermate o smentite nei prossimi anni, ci si interroga sulla portata della notizia, sicuramente tra le più sconvolgenti della storia umana. Se si abbinano le recenti osservazioni condotte con il telescopio spaziale Hubble che ha dimostrato l'esistenza di sistemi planetari intorno a stelle vicine con la presenza di forme di vita primitiva su un secondo pianeta del sistema solare, si presenta per la prima volta la possibilità di considerare la vita non più come un fenomeno bizzarro e dovuto ad una serie di eventi del tutto casuali, ma come una caratteristica intrinseca dell'Universo in cui viviamo.

        Le osservazioni sono state condotte su un meteorite rinvenuto in Antartide e denominato ALH84001. L'età del meteorite è stata valutata in 4,5 miliardi di anni. La roccia, proveniente dall'interno di Marte, è stata fratturata dall'intenso bombardamento meteorico subìto dal pianeta rosso durante il primo periodo della sua vita. Intorno a 3,6 o 4 miliardi di anni fa, quando Marte era più caldo ed umido di ora, si pensa che l'acqua sia penetrata nelle fratture del suolo. Nelle fratture si depositarono carbonati. circa 15 milioni di anni fa un grande meteorite colpì ancora Marte, lanciando pezzi di roccia lontano dal pianeta. Alcuni di questi pezzi hanno viaggiato per milioni di anni ed uno di essi è entrato nell'atmosfera terrestre circa 13.000 anni fa, cadendo in Antartide.

        Le osservazioni condotte su porzioni interne del meteorite sono state eseguite con un microscopio elettronico a scansione ad alta risoluzione, per ottenere particolari ad alto ingrandimento e con uno spettrometro di massa laser per ottenere composizioni chimiche delle piccolissime zone osservate.

        4 sono le prove raccolte :

        1) l'osservazione nel meteorite delle prime molecole organiche di origine marziana

        2) la presenza nel meteorite di diverse configurazioni minerali caratteristiche dell'attività biologica

        3) la presenza nel meteorite di oggetti microscopici che possono essere ritenuti fossili di organismi in forma di batteri

        4) l'esistenza contemporanea delle 3 precedenti prove in un volume limitato

        La fotografia in basso mostra una zona interna al meteorite, dove sono presenti oggetti tubulari, possibili fossili di batteri. Il loro diametro è circa 1/100 di quello di un capello. La NASA non ha ancora diffuso l'ingandimento esatto delle foto al microscopio elettronico.

        La foto sottostante mostra una zona del meteorite dove i presunti batteri fossili hanno una forma tondeggiante. In questo caso le loro dimensioni sono intorno al centesimo del diametro di un capello umano.

Last Updated by Osservatorio Schiaparelli on 14/02/97