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Allontandosi dal sole, Marte e' il quarto pianeta del sistema solare. Solitamente viene definito come 'pianeta rosso'. Le rocce, il suolo e il suo cielo visto dalla superificie del pianeta hanno un colore rossastro o rosato. Il colore rosso del pianeta e' stato osservato dagli astronomi nel corso di tutta la storia e anche l'osservazione visuale del pianeta mette in evidenza questa caratteristica. Il nome a Marte e' stato dato dagli antichi Romani, in onore del loro dio della guerra. Prima dell'esplorazione spaziale Marte e' stato considerato come il miglior candidato per accogliere una forma di vita extraterrestre. G.V.Schiaparelli, nel secolo scorso, individuo' per primo una fitta rete di canali visibili sulla superficie di Marte. Dopo di lui altri hanno ripetuto le medesime osservazioni. Queste osservazioni, dimostratesi in seguito come illusioni ottiche, portarono alla credenza che esseri intelligenti avevano realizzato una rete di canali per irrigazione che copriva l'intero pianeta. Un'altra ragione che secondo gli scienziati dei primi anni del secolo poteva giustificare la presenza di vita su Marte e' il mutare stagionale dei colori sulla superficie del pianeta. Questo fenomeno porto' a supporre che il variare delle condizioni poteva provocare un aumento della vegetazione marziana durante i mesi piu' caldi, seguita da una fase autunnale o invernale durante i periodi freddi. Tutte queste supposizioni o teorie vennero definitivamente dimostrate erronee quando nel luglio del 1965 la sonda Mariner 4 trasmise 22 fotografie ravvicinate di Marte. Tutto cio' che era visibile fu una superficie contenente molti crateri e canali naturali, senza nessuna evidenza di canali artificiali o di acqua. Infine, nel luglio e settembre 1976, le sonde Viking 1 e 2 posarono una parte della loro strumentazione sulla superficie di Marte. I tre esperimenti biologici realizzati dalle due sonde scoprirono una attivita' chimica inaspettata ed enigmatica del suolo marziano, ma non fornirono alcuna prova chiara dell'esistenza di microorganismi viventi nel terreno circostante i luoghi di atterraggio. Secondo i biologi delle missioni Viking, Marte e' un pianeta auto-sterile. Essi ritengono che la combinazione della radiazione solare ultravioletta che inonda la superficie, l'assoluta poverta' di acqua alla superficie del suolo e la natura ossidante della chimica del suolo impediscano la formazione di organismi viventi sulla superficie. Il problema dell'esistenza della vita su Marte in epoche remote, nel sottosuolo o in regioni piu' ricche di acqua e non esplorate, rimane non risolto. Altri strumenti a bordo delle sonde Viking non hanno trovato segni di chimica organica, ma hanno fornito una analisi precisa e definitiva della composizione chimica dell'atmosfera marziana, trovando elementi in tracce che non erano mai stati osservati in precedenza. L'ATMOSFERA DI MARTE L'atmosfera di Marte e' molto diversa da quella terrestre. E' composta principalmente da biossido di carbonio con piccole percentuali di altri gas. I sei componenti piu' comuni sono: biossido di carbonio (CO2) : 95,32 % azoto (N2) : 2,7 % argon (Ar) : 1,6 % ossigeno (O2) : 0,13 % acqua (H2O) : 0,03 % neon (Ne) : 0,00025 % L'aria marziana contiene solo circa un millesimo dell'acqua contenuta nell'aria terrestre, ma anche questa piccola quantita' puo' condensare, formare nubi che si estendono nell'alta atmosfera o si accumulano intorno alle pendici dei vulcani. Nelle valli si formano addensamenti locali di nebbie mattutine. Al sito di atterraggio della sonda Viking 2 un sottile strato di ghiaccio d'acqua ha coperto il suolo ogni inverno. L'osservazione della superficie marziana mette in evidenza che nel passato un'atmosfera piu' densa puo' aver permesso all'acqua di fluire sul pianeta. Altri aspetti fisici del suolo hanno le sembianze di linee di spiaggia, letti di fiumi, isole e suggeriscono che un tempo esistevano grandi fiumi e masse d'acqua sul pianeta. TEMPERATURE E PRESSIONI ATMOSFERICHE La temperatura media registrata su Marte e' di -63°C, con una temperatura massima di 20 °C e una minima di -140 °C. La pressione barometrica varia in ognuno dei due siti di discesa delle sonde Viking su base semestrale. Il biossido di carbonio, maggiore costituente atmosferico, si solidifica formando una immensa calotta polare, alternandosi tra un polo e l'altro. Il biossido di carbonio forma una grande coperta di neve ai poli e quindi evapora ancora con il sopraggiungere della primavera in ogni emisfero. Quando la coltre polare sud e' al suo massimo, la pressione media giornaliera osservata dal Viking Lander N°1 e' stata di 6,8 millibar. In altri periodi dell'anno e' stata alta fino a 9,0 millibar. Le pressioni osservate dal Viking Lander N°2 sono state di 7,3 al minimo e 10,8 millibar al massimo. In confronto a queste pressioni, ricordiamo che la pressione media sulla superficie terrestre e' di 1000 millibar. I VULCANI DI MARTE Nix olompica Marte e' solo la meta' della terra in quanto a dimensioni, tuttavia possiede diversi vulcani che superano in grandezza i piu' grandi vulcani terrestri. Nell'emisfero nord del pianeta vi sono 4 vulcani nella regione di Tharsis. Il monte Olimpo e' il piu' a nord ed e' il piu' grande dei quattro, oltre che dell'intero pianeta. Si estende per circa 500 Km e si innalza per circa 24 Km sopra la pianura circostante. Il monte Olimpo e' uno dei piu' grandi vulcani di tutto il sistema solare. Il vulcano e' cosi' grande che una accurata rappresentazione della sua forma deve includere la curvatura superficiale del pianeta. La pendenza media dei fianchi del vulcano e' di circa 5° rispetto all'orizzontale, come per i vulcani terrestri a scudo. La sommita' del vulcano consiste di un gruppo di depressioni quasi circolari. Queste depressioni sono molto simili alle caldere presenti sulla sommita' dei vulcani a scudo terrestri. Le caldere sulla sommita' dei vulcani sono principalmente dovute al collasso, presumibilmente correlato con la fuoriuscita di magma dall'interno della struttura, piuttosto che prodotte come diretto risultato di esplosioni verificatesi alla sommita' del vulcano stesso. La regione di Tharsis, ripresa da Viking 1 I CRATERI DI MARTE Regione craterica di “Apollinaris - Viking 1 I crateri di marte presentano una grande variabilita' in forma e caratteristiche. Alcuni assomigliano a quelli visibili sulla Luna. Altri, anche 50 ¸ 70 Km in diametro, sembrano pianure circondate da un anello di colline. I crateri piu' strani generalmente hanno dimensioni comprese tra 5 e 50 Km. Si distinguono per le variazioni nell'aspetto del materiale espulso dal cratere al momento dell'impatto che lo formo'. Alcuni sono circondati da singoli lobi di materiale, mentre altri ne possiedono 2. Alcuni hanno complessi spruzzi di materiale che sembrano i petali di un fiore. Una parte degli scienziati ritiene che la forma del materiale espulso dai crateri di medie dimensioni dipenda dalla quantita' di acqua presente sotto la superficie al momento dell'impatto. Infatti il materiale espulso prende spesso la forma che si puo' osservare gettando un sasso nel fango fluido. ================================================================================


Marte è il quarto pianeta del sistema solare ed è solitamente chiamato "pianeta rosso".
Le rocce, il suolo ed il cielo hanno su Marte un colore rosso o rosato. I colori della sua superficie cambiano con le stagioni, ed anche le sue calotte polari seguono l'andamento dettato dall'anno marziano che dura circa 687 giorni.
L'atmosfera di Marte è molto diversa da quella terrestre. E' composta principalmente da anidride carbonica ed è molto tenue.
La pressione atmosferica al suolo varia da circa 7 a 11 millibar, mentre la pressione media al livello del mare sulla Terra è di 1000 millibar.
L'atmosfera marziana contiene circa 1000 volte meno acqua di quella terrestre. Nonostante ciò l'umidità riesce a condensare in nuvole e nebbie che si estendono lungo le pendici dei grandi vulcani, nelle vallate o nell'alta atmosfera.
Vi è l'evidenza che nel passato Marte possedeva un'atmosfera più densa, che permetteva la presenza di mari e fiumi. Oggi l'acqua rimasta è in gran parte confinata come ghiaccio nelle calotte polari e, forse, nel sottosuolo.

Questa foto è stata ripresa dal telescopio spaziale Hubble il 25 febbraio 1995, quando Marte si trovava a 103 milioni di Km dalla Terra. E' una delle migliori foto mai ottenute da Terra. In questa immagine il nord è in alto. La configurazione scura a sinistra del centro (simile alla pinna di un pescecane) è la Sirtis Maior. Nuvole bianche coprono diversi grandi vulcani nelle estreme regioni orientali (destra). Altre nuvole alte sono visibili in molte parti del globo come una sfumatura biancastra. Ben visibile è la calotta polare nord.

La temperatura media alla superficie del pianeta è di 63°C sotto lo zero, con minime di 140°C sotto zero e massime di 20 °C sopra lo zero. Nonostante l'inconsistenza dell'atmosfera marziana, i venti sono in grado di spostare grandi quantità di sabbia dai deserti del pianeta, generando tempeste di sabbia che possono avvolgere l'intero globo.


I vulcani di Marte sono da 10 a 100 volte più grandi di quelli terrestri. Il Monte Olimpo è anche il più grande vulcano del sistema solare. Il suo diametro è pari a circa 550 Km. La sommità della caldera vulcanica si eleva per circa 24 Km sopra la pianura circostante e la scarpata che delimita il vulcano è alta alcuni chilometri.
Questo sistema ramificato ricorda i fiumi terrestri, dove l'acqua agisce per lunghi periodi di tempo. A causa della forma dei rami, si pensa che le valli siano state scavate da acqua fuoriuscita dal suolo in seguito a fenomeni di disgelo, piuttosto che proveniente dalla pioggia. Studi teorici indicano che questa rete di vallate può essere stata prodotta dal fluire dell'acqua sotto una coltre ghiacciata protettiva. Esistono su Marte molte regioni dove il moto dell'acqua nel passato è evidente. In alcuni casi l'aspetto del terreno indica il verificarsi di inondazioni violente ed improvvise, probabilmente sempre dovute allo scioglimento repentino del ghiaccio.
Questa vista di Marte è simile a quella che si avrebbe da una nave spaziale a 2500 Km dalla superficie del pianeta. L'immagine è composta da 102 foto riprese dall'orbiter del Viking. Il centro della scena mostra l'intera Valles Marineris, un enorme sistema di canyons lungo più di 3000 Km e profondo fino a 8Km. Questo si estende a partire dal Noctis Labyrinthus, il sistema arcuato alla sua estremità ovest e termina nel terreno caotico ad est. Molti grandi canali fluviali partono dal terreno caotico e da canyons al centro della Valles Marineris e si propagano verso nord. Diversi canali terminano in un bacino detto Acidalia Planitia, che è l'area scura all'estremo nord della foto. All'estremo ovest sono visibili i tre vulcani della regione di Tharsis (macchie scure tondeggianti), ognuno alto circa 25 Km. Il nord è in alto.

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