Mercurio


SCHEDA TECNICA
Diametro 4.879 km
Distanza dal Sole 57,9 milioni di km
Periodo di rotazione (ore) 1.407 (58,6 giorni)
Periodo di rivoluzione (anni) 0,24 (circa 88 giorni)
Gravità (Terra=1) 0,38
Massa (Terra=1) 0,055
Volume (Terra=1) 0,056
Temperatura min/max -180°C / +400°C
Satelliti nessuno


Mercurio è il pianeta del Sistema Solare più vicino al Sole e il più piccolo in dimensioni. Si tratta di un pianeta roccioso di dimensione inferiore alla metà di quella terrestre, e questo comporta una forza di gravità insufficiente a trattenere i gas e, quindi, a creare una propria atmosfera. L'aspetto risulta quindi caratterizzato da una moltitudine di crateri e le fotografie della sua superficie ricordano molto quelle della Luna.

Raffigurazione mitologica di Mercurio, il Dio alato

Raffigurazione mitologica di Mercurio, il Dio alato


Il nome del pianeta deriva da quello dell'omonima divinità romana e il suo simbolo astronomico consiste di una rappresentazione stilizzata del caduceo, il bastone avvolto da due serpenti che rappresenta il dio. Nelle culture dell'Estremo Oriente il pianeta è rappresentato come l'astro dell'acqua.
La prima sonda a sorvolare il pianeta fu la Mariner 10, nel 1974-1975: grazie a tre sorvoli riuscì a mappare circa il 40% di Mercurio, rivelando la presenza di un campo magnetico e di una debole atmosfera, originata sia da particelle portate dall'attività solare sia da gas esalati dalla superficie.

Nel 2004 è stata lanciata da Cape Canaveral la missione MESSENGER, che aveva come obiettivo lo studio della composizione chimica e della storia geologica di Mercurio. MESSENGER è stata la prima sonda ad orbitare attorno ad un pianeta interno del Sistema Solare, e le immagini che ha fornito e sta ancora fornendo hanno aiutato a svelare molti enigmi di Mercurio.

Mercurio fotografato dalla sonda Messenger della NASA

Mercurio fotografato dalla sonda Messenger della NASA


Il cratere più esteso, scoperto dalla sonda Mariner 10 negli anni '70, è il bacino Caloris del diametro di circa 680 km (uno dei più grandi del Sistema Solare), formatosi dall'impatto con un corpo celeste.

Il bacino Caloris di Mercurio

Il bacino Caloris di Mercurio

Il bacino venne riempito dalla lava prodotta dall’attività vulcanica che seguì il bombardamento meteorico. La scoperta di bocche vulcaniche attorno a Caloris pose fine al dibattito tra i planetologi sull’origine delle levigate pianure di Mercurio. Queste pianure sono formate da materiale vulcanico solidificato (che può raggiungere l’altezza impressionante di 2 km) fuoriuscito da lunghe aperture lineari andando a ricoprire le zone circostanti, riempiendo zone molto profonde e seppellendo poi le aperture da cui erano usciti.

Le aperture riempite di lava

Le aperture riempite di lava

Una questione che ha lasciato davvero a bocca aperta tutti gli scienziati riguarda invece il campo magnetico di Mercurio. Che Mercurio possedesse un campo magnetico era già noto dai tempi della sonda Mariner, e a quel tenpo la questione sbigottì davvero gli scienziati perché si pensava che il nucleo ferroso del pianeta si fosse raffreddato tempo fa, cessando quindi di produrre magnetismo. Alcuni ricercatori supposero perciò che il campo fosse un relitto del passato, intrappolato nella crosta esterna.
Ma i dati di MESSENGER suggeriscono un’altra spiegazione: a generare il campo magnetico di Mercurio sarebbe un nucleo liquido ferroso, proprio come sulla Terra. Una spiegazione a questa inaspettata conservazione del nucleo liquido potrebbe venire dai forti effetti mareali causati dall'elevata eccentricità dell’orbita del pianeta, i quali fornirebbero l’energia necessaria per il mantenimento della massa liquida, con conseguente generazione del campo magnetico.
Oggi sappiamo che Mercurio possiede un nucleo interno solido, un nucleo esterno liquido, un mantello e una spessa crosta.

La "coda" dell'esosfera di Mercurio

La "coda" dell'esosfera di Mercurio

Messenger ha anche osservato per la prima volta particelle ionizzate nell'esosfera di Mercurio, una sottilissima parte della sua atmosfera. Questi atomi (idrogeno, elio, sodio, potassio, calcio d altri) vengono allontanati rapidamente da Mercurio dalla pressione della radiazione solare e ionizzati dalla stessa formando una lunga scia simil-cometaria di atomi soffiata nella direzione opposta al sole. La loro quantità varia durante il giorno e la notte, con gli effetti del campo magnetico e del vento solare.

La prossima sonda, il cui arrivo è previsto per il 2021, si chiama BepiColombo e migliorerà i dati già acquisiti.

Con il patrocinio di:
Pagine offerte da:
In collaborazione con: