NOTE DI GEOLOGIA

IL CAMPO DEI FIORI

Il massiccio del Campo dei Fiori è situato nel centro della provincia di Varese, al limite tra la fascia collinare e quella montana. A sud si trovano le colline moreniche formatesi durante le ultime glaciazioni ed a nord le montagne costituite dalle successioni sedimentarie mesozoiche e dai granofiri permiani.  E' il fianco di una grande piega, costituita dai sedimenti marini giurassici, formatasi durante l’orogenesi alpina.

Gli strati di questo fianco della piega immergono a sud con un’inclinazione minore rispetto a quella del versante; questa configurazione fa sì che percorrendo la strada dal piazzale Sud alla curva Nord si incontrano formazioni sempre più antiche.

L’origine sedimentaria delle formazioni del Campo dei Fiori è testimoniata dall’abbondanza di fossili marini presenti nelle rocce.

 

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Blocchi calcarei speculari contenenti numerosi fossili di ammoniti e pectinidi risalenti al Giurassico ritrovati dal Prof. Furia durante lo scavo  per il  basamento del telescopio della cupola di levante

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le prime testimonianze geologiche nella provincia di Varese si trovano, però, a nord del Campo dei Fiori dove affiora il basamento antico, costituito da rocce metamorfiche risalenti ad un’orogenesi precedente a quella alpina e che alla fine del Carbonifero, 290 milioni di anni fa, costituivano una serie di rilievi collinari che digradavano verso il mare, situato in prossimità del Lago di Como.

Sopra al basamento si trovano i conglomerati e le arenarie che derivano dalla deposizione di materiale terrigeno, prodotto dall’erosione dei rilievi metamorfici, in ambiente terrestre e, localmente, di mare basso.

Durante il Permiano medio, 260 milioni di anni fa, inizia nel Varesotto e nel Luganese un’intensa attività vulcanica che determina la deposizione di potenti coltri di tufi, porfiriti e brecce.

I principali centri eruttivi si trovavano presso il monte Piambello e Marchirolo.

Questa fase termina con la messa in posto di una grande massa magmatica: il Granofiro di Cuasso al Monte, località nella quale affiora attualmente.

Al passaggio tra il Permiano ed il Triassico, 250 milioni di anni fa, il mare sommerge tutta la nostra zona, ovvero si verifica un’ingressione marina. In queste condizioni sedimentano depositi di mare basso e di spiaggia (formazione del Servino), un successivo abbassamento dei fondali marini instaura un ambiente di piattaforma carbonatica.

La prima formazione carbonatica che si osserva è costituita dalla Dolomia di San Salvatore, che affiora a nord del Campo dei Fiori e che costituisce il monte Legnone.

Durante il Carnico, 230 milioni di anni fa, in un clima tropicale, a seguito di un lieve ritiro del mare lungo la costa si formano ampie lagune costiere soggette ad emersione. In questo ambiente si depositano la Formazione di Cunardo e le Marne del Pizzella

Nel Triassico superiore, 230-205 milioni di anni fa, il mare si approfondisce nuovamente determinando la formazione di ampie piattaforme carbonatiche e piane di marea.

In questi ambienti sedimentano successivamente la Dolomia Principale e la Dolomia a Conchodon; le banconate che costituiscono la Dolomia Principale costituiscono la parete a monte del piazzale di accoglienza dei visitatori (piazzale Nord). Anche la parete a monte della curva immediatamente successiva è costituita da questa formazione.

Al passaggio tra il Triassico ed il Giurassico, 205 milioni di anni fa, in seguito a sollevamenti crostali, tutta l’area del Varesotto emerge dalle acque. In questo ambiente le rocce sono erose dalle acque superficiali e dal vento e si instaurano condizioni favorevoli alla formazione di veri e propri suoli ricchi di ossidi di ferro, chiamati Terre Rosse.   All’inizio del Giurassico, 250 milioni di anni fa, il mare torna ad invadere tutta la regione, sul fondo dei bacini più profondi si depositano i sedimenti di mare profondo appartenenti alla Formazione di  Moltrasio ed alla Formazione di Domaro; gli strati che costituiscono la formazione di Moltrasio sono ben visibili a monte delle due ultime curve verso l’Osservatorio, dove si possono osservare anche le liste ed i noduli di selce contenuti al loro interno.

 

                                            Esempi della successione di strati del Calcare di Moltrasio (verso la vetta)

Nel Giurassico medio, 180 milioni di anni fa, in un ambiente a scarsa sedimentazione si depositano, nei bacini più profondi, i sedimenti ricchi di selce che costituiscono le Radiolariti ed il Rosso ad Aptici.

All’inizio del Cretaceo, 140 milioni di anni fa, si deposita sul fondo dei bacini sedimentari la Maiolica, un calcare biancastro ricco di selce.

Dopo la sua sedimentazione in tutto il Mediterraneo inizia la deposizione di ingenti quantità di materiali terrigeni, trasportati dai fiumi, provenienti dall’erosione dei rilievi che si stanno formando a causa dello scontro tra la placca africana ed Adria. I sedimenti che si erano deposti sul fondo dei bacini marini vengono piegati, frantumati e scorrono gli uni sopra gli altri, questo processo porterà all’emersione della catena alpina circa 90 milioni di anni fa. In questo periodo inizia ad innalzarsi anche il massiccio del Campo dei Fiori e le Prealpi.

Fino a 5 milioni di anni fa il mare occupa ancora tutta la pianura Padana, nel Varesotto la linea di costa è posizionata poco a sud del Lago di Varese ed i fiumi iniziano a disegnare l’attuale morfologia del paesaggio.

Le formazioni più recenti non sono osservabili sul massiccio del Campo dei Fiori perché sono coperti dai depositi morenici quaternari che raggiungono i 700-800 metri di quota.

Il Quaternario, che inizia circa 1,6 milioni di anni fa, segna l’inizio di un’intensificazione delle oscillazioni climatiche che porteranno alla discesa dei ghiacciai alpini fino in pianura.

L’ultima grande glaciazione ha il suo massimo tra i 20.000 ed i 18.000 anni fa. In questo periodo i ghiacciai arrivano ad estendersi fino in pianura, dove abbandonano i detriti che hanno eroso e preso in carico lungo il loro percorso.

Tali detriti vanno a costituire le colline moreniche tuttora visibili a sud del Campo dei Fiori. L’azione erosiva dei ghiacciai porta a significative variazioni della morfologia del paesaggio del nostro territorio come la formazione di valli glaciali. Il ritiro dei ghiacciai inizia circa 10.000 anni fa, all’interno degli anfiteatri morenici e delle valli glaciali si formano ampi bacini lacustri più estesi di quelli attuali ed alimentati dalle acque di fusione dei ghiacciai.

Contemporaneamente iniziò in tutto il territorio il processo di alterazione che porterà alla formazione degli attuali suoli.

Con la fine dell’ultima glaciazione finiscono anche i grandi processi geologici che hanno modificato il nostro territorio in maniera considerevole, ma questo non significa che esso non si stia ancora evolvendo; l’azione erosiva dell’acqua, del vento e del gelo stanno ancora lavorando e , forse, più di tutti, è l’uomo a lasciare le tracce delle sue "modifiche".

Giuditta Galli

 

SEZIONE

STRATIGRAFIA

 

 

 

Giuditta Galli, nata a Varese il 17/2/1978 è associata dal 1992.
Laureanda in geologia, partecipa alle attività comunitarie,
dedicandosi, in particolar modo, allo studio della selenologia.