LE ULTIME SCOPERTE DALLA SONDA "GALILEO"

IN ORBITA INTORNO A GIOVE

a cura di Paolo Battaini


Lanciata il 18 Ottobre 1989, la sonda Galileo ha usato la forza di gravità di diversi pianeti per porsi su una traiettoria verso Giove. Ha dunque compiuto un viaggio tortuoso che ha reso possibile lo studio di alcuni corpi planetari ed asteroidi. Giunta in orbita intorno a Giove nel dicembre 1995, ha iniziato un periodo di studio intenso del pianeta e dei suoi principali satelliti, Io, Europa, ganimede e Callisto, scoperti da Galileo nel 1610. Le immagini ed i dati che giungono a terra in questi mesi costituiscono un notevole passo avanti nella conoscenza di questo sistema planetario in miniatura, dopo le pionieristiche osservazioni delle sonde Pioneer e Voyager. Fondamentale per la conoscenza del grande pianeta gassoso è stata la discesa di una sonda nella sua atmosfera, rilasciata da Galileo il 7.12.1995, una prima assoluta nella storia dell'esplorazione planetaria.


Principali osservazioni già condotte da "Galileo":

1) Ottobre 1991, sorvolo dell'asteroide Gaspra: prime storiche immagini ravvicinate di un asteroide

2) Agosto 1993, sorvolo dell'asteroide Ida: prime immagini ravvicinate di un asteroide e del suo satellite. Si conferma così che anche gli asteroidi possono essere sistemi multipli

3) Luglio 1994, osservazioni dell'impatto della Cometa Shoemaker-Levy su Giove. Galileo è l'unico osservatore in grado di vedere direttamente l'impatto della cometa sull'emisfero notturno di Giove. Da Terra occorreva attendere che la rotazione del pianeta portasse in vista le zone di caduta dei frammenti cometari

4) Dicembre 1995, per la prima volta nella storia, una sonda automatica viene rilasciata da Galileo nell'atmosfera di Giove. Arrivano a Terra nuovi ed inattesi dati sulla natura fisico-chimica dell'atmosfera esterna del gigante gassoso. In particolare la sonda non ha individuato i tre distinti strati atmosferici che erano ipotizzati dagli scienziati. Il più interno di questi doveva essere costituito da nuvole composte da cristallini di ghiaccio d'acqua che la sonda non ha rivelato. Sono stati misurati venti più intensi del previsto, con velocità fino a 530 Km/h. Sorprese anche nella composizione chimica dell'atmosfera esterna misurata dalla sonda: essa contiene concentrazioni inferiori alle aspettative di elio, neon, carbonio, ossigeno e zolfo. Durante i 57 minuti e 600 Km della discesa, prima di venire distrutta dalla elevata pressione, la sonda non ha incontrato oggetti o superfici solide, come previsto per un pianeta gassoso del tipo di Giove. Tutti i dati raccolti richiederanno molto tempo per essere elaborati e studiati. I risultati riassunti sono preliminari

5) Giugno e settembre1996, la sonda Galileo in orbita intorno a Giove effettua il primo ed il secondo dei sorvoli ravvicinati di uno dei satelliti galileiani, Ganimede. Giungono a Terra immagini ad alta risoluzione di questa luna e delle altre successivamente osservate. Di enorme interesse sono le caratteristiche delle superfici, riprese con eccezionale dettaglio, l'osservazione di un campo magnetico legato al satellite Ganimede, la documentazione dei mutamenti superficiali del satellite vulcanico Io, sconvolto da continue eruzioni che ne hanno alterato la superficie nel tempo trascorso dal passaggio delle sonde Voyager. Galileo è tuttora in orbita intorno a Giove e queste interessantissime analisi continueranno per oltre un anno.


L'esplorazione di "Galileo" continua. Ecco qualche ulteriore dettaglio:



Macchia rossa,

Europa

Io

Primo bilancio di due anni di esplorazioni

Pagina aggiornata il 15.01.1998

(testo ricavato da notizie NASA)


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