Marte ritorna “Grande”

Non tutti se ne sono accorti ma stiamo vivendo un autunno marziano. Il pianeta rosso” per noi osservatori italiani tra i mesi di Ottobre e Novembre 2005 brillerà alto in cielo e dovremmo attendere fino al 2018 per rivederlo così grande!!!

Non capita sovente di poter osservare Marte in maniera soddisfacente, tale favorevole occasione ricorre ogni due anni circa , e si parla di opposizione quando il pianeta cioè raggiunge la minima distanza con la terra ma a causa dell’ellitticità dell’orbita di Marte (quella della a Terra è molto più vicina ad un circolo) le diverse opposizioni possono essere molto differenti; ad esempio nelle Opposizioni perieliche ,quando cioè Marte è più vicino al Sole , il diametro apparente può superare il 25 secondi d’arco (come accadde nel 2003 toccando i 25”,1) , mentre al contrario in quelle afeliche la distanza con la terra può superare i 100 milioni di Km! Quest’anno il pianeta Marte raggiunge la minima distanza il giorno 30 Ottobre mentre il giorno 7 novembre l’opposizione geometrica e  un diametro apparente di circa 20” secondi d’arco.

La storia si ripete...come 49 anni fà , quando Prof. Salvatore Furia si riuniva con un gruppo di appassionati varesini per osservare il Pianeta Rosso che il giorno 6 settembre era al suo massimo splendore: nasceva così la Società Astronomica  intitolata in onore dell’Astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli , il primo grande studioso della superficie di Marte . Poi venne l’Osservatorio Astronomico di Campo dei Fiori e la Cittadella di Scienze della Natura.  Mentre di recente si è parlato della scoperta di  pianeti novi che orbitano intorno ad altre stelle e già si ipotizza di altre “Terre” , ovvero di corpi planetari simili per dimensioni e massa a quello che abitiamo , addirittura  con la speranza tramite osservazioni spettroscopiche di scoprirne dei segni di vita...ritorna ad affacciarsi nel nostro cielo, con un’aurea di Storia e Miti, il Pianeta Marte .

Esso fu oggetto di simili attenzioni fino al secolo scorso , quando si sospettò che le strutture osservabili fossero costruzioni artificiali o vegetazione..tale ricerca di un mondo simile al nostro si ripete.

Oggi sappiamo che la sua atmosfera non permette la presenza di acqua al suolo allo stato liquido , situazione che era probabilmente comune in un antico passato visto la presenza di letti disseccati di corsi d’acqua e qualcuno sostiene oceani. Attualmente mancano ancora diversi “pezzi” al nostro scacchiere per comprendere appieno il clima Marziano : sappiamo che il vento , la polvere , e i ghiacci delle calotte polari sono i motori principali di questo affascinante mondo extraterrestre ,costantemente monitorato dall’alto da numerosi “occhi” elettronici pronti a coglierne ogni possibile variazione o mutamento!

                               

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Ma perché osservare il pianeta allora? Solo semplice curiosità e contemplazione? Ovviamente noi
comuni osservatori terrestri non potremmo mai competere con le  sonde spaziali in quanto a
risoluzione spaziale ma in questa abissale differenza  vi è  un elemento chiave. Mentre l’osservazione
da Terra è in grado di fornire un’osservazione globale del pianeta , le sonde in orbita ne
analizzeranno solamente un’esigua porzione  molto limitata. Ad esempio la famosa tempesta di
polveri del 2001 (la precedente opposizione di Marte) venne osservata per primo da alcuni
osservatori terrestri e poi successivamente analizzata in dettaglio dalla Mars Global Surveyor.
Risulta evidente quindi quanto è importante il ruolo di noi astronomi non professionisti allo studio
e al monitoraggio dei pianeti a supporto delle sonde automatiche.  Tutti vorrebbero
partecipare a questa emozionante avventura d’esplorazione. 
Marte è là , splendente tra le stelle dell’Ariete ,rosso come era il Dio delle guerra per i Greci ,
verso l’orizzonte EST SUD-EST già dalle 22.00 del Mese di Ottobre in prossimità del famoso
 ammasso aperto delle Pleiadi (M45). In assoluto ,in questo periodo , risulta essere l’oggetto
 più luminoso di tutta la volta celeste!

Si richiede l’uso di un telescopio di media potenza (10-15 cm di diametro) per poterne discernere alcuni  suoi dettagli scuri ed evanescenti , che pare vanno e vengono in relazione a sua “maestà” la Turbolenza Atmosferica , principale regolatore di ogni visione planetaria. Per tale motivo gli osservatori cittadini non si debbono scoraggiare : la foschia e l’umidità tendono a neutralizzare gli effetti nocivi dei movimenti delle masse d’aria.  Probabilmente il principale dettaglio che balzerà all’occhio risulterà essere la bianca e piccola calotta polare , vasta distesa di anidride carbonica congelata e ghiaccio d’acqua , in prossimità della zona Sud del pianeta (ricordiamo che nella visione telescopica l’immagine si osserva invertita e ribaltata). L’osservazione dei pianeti richiede generalmente un tempo di “integrazione” e di interpretazione da parte del nostro sistema visivo e il nostro cervello. Marte è ai più un soggetto difficile, ma a un attento osservatore , potrà svelare un’innumerevole quantitativo di dettagli e particolari. Una certa familiarità la si acquisisce solamente nell’osservazione visuale e al giorno d’oggi nonostante l’avvento di nuove tecnologie di acquisizione (CCD e WebCam) , il classico disegno su carta ha una valenza storica di primissimo ordine e diversi astronomi di un tempo ci hanno lasciato delle tavole di immensa bellezza , delle vere e proprie opere d’arte.

Per disegnare saranno sufficienti una tavoletta rigida su cui poggiare il foglio da disegno , una matita sufficientemente scura il cui tratto sia visibile alla tenue luce rossa di una pila e un astuccio per contenere altri accessori come il temperino.

Conviene disegnare un cerchio di 42mm di diametro (che è lo standard per ALPO Association of Lunar and Planetary Observers) annotare l’ora , il tipo di telescopio usato , l’ingrandimento , il valore della turbolenza , poi si procede poco alla volta segnando delicatamente i dettagli principali poi precisando le sfumature e i dettagli minori. Lo schizzo poi sarà messo  “in bella” anche il giorno successivo. Non dimentichiamo però l’importanza dell’uso di filtri colorati che vanno dal Rosso per aumentare la visibilità dei particolari superficiali al Blu per le nubi di alta quota e i vapori in sospensione. 

 Buona Osservazione a tutti! 

            Andrea Aletti

Casella di testo: E' da oltre 5 anni socio e ricercatore dell'Osservatorio Schiaparelli. Si occupa principalmente di planetologia. E' inoltre esperto di fotografia astronomica a grande campo e naturalistica.
 
 

 

L’osservatorio Astronomico di Campo dei Fiori  , nella sua tradizione divulgativa ,

proporrà una serata di osservazione pubblica con il nuovo telescopio da 35 cm

di diametro per il giorno 7 novembre  preceduta da una conferenza introduttiva. 

E’ necessaria la prenotazione al numero 0332/235491