Transito di Mercurio sul Sole - 9 maggio 2016

di Luca Buzzi

AGGIORNAMENTO 09/05/2016:

Purtroppo le previsioni meteo non hanno concesso nessuna speranza per l'osservazione (pioggia battente tutto il giorno), quindi la manifestazione prevista ai Giardini Estensi di Varese è annullata.
E' comunque possibile vadere immagini e filmati live dai seguenti siti:

INAF - Osservatorio Astronomico di Roma, Monte Mario

Sonda NASA SDO (Solar Dynamics Observatory)

Il transito di Mercurio ripreso dalla sonda NASA SDO.

Il transito di Mercurio ripreso dalla sonda NASA SDO.



Mercurio prima dell'ingresso, ore 13.09 italiane, sullo sfondo della corona solare. Cortesia NASA SDO.

Mercurio prima dell'ingresso, ore 13.09 italiane, sullo sfondo della corona solare. Cortesia NASA SDO.



Primo contatto, ore 13.22 italiane. Cortesia NASA SDO.

Primo contatto, ore 13.22 italiane. Cortesia NASA SDO.



Secondo contatto, ore 13.25 italiane. Cortesia NASA SDO.

Secondo contatto, ore 13.25 italiane. Cortesia NASA SDO.



Nell'epoca delle esplorazioni spaziali in cui la conoscenza del sistema solare è talmente precisa da permettere a sonde automatiche di atterrare praticamente ovunque, il transito di Mercurio conserva ugualmente lo stesso fascino dei secoli passati, quando i transiti servivano per calcolare la distanza Terra-Sole.
Agli inizi del settecento, quando era ormai ben nota la teoria Newtoniana della gravità che muoveva i pianeti attorno al Sole, era ancora abbastanza incerta proprio la distanza tra i pianeti e il Sole. Un transito di Mercurio offriva una bella occasione per misurarla poiché in due luoghi differenti della terra il piccolo dischetto del pianeta appare proiettato in maniera leggermente differente sullo sfondo del Sole che fa da riferimento. Dalle osservazioni, con semplici triangolazioni e facendo uso delle leggi di Keplero, si risale alla distanza del pianeta.
A questo scopo erano organizzate spedizioni nei più remoti angoli della Terra, superando difficoltà logistiche e organizzative facilmente immaginabili, spesso avventurose.
Il primo che osservò un transito di Mercurio fu Pierre Gassendi nel 1631; nel 1677 Edmund Halley viaggiò fino all'Isola di S.Elena per poter osservare l'evento con una prospettiva differente da quella europea.
Ma anche in tempi più recenti misure precise dell'orbita di Mercurio sono state cruciali per validare la teoria della relatività generale di Einstein che prevedeva, come infatti accade, che tutta l'orbita di Mercurio ruoti su se stessa alla impercettibile velocità di 1/100 di grado per secolo, una precessione inspiegabile in base alla sola meccanica newtoniana.
Fortunatamente il transito di Mercurio sul Sole non è un evento rarissimo e si puo' studiare agevolmente.


Il transito di Mercurio del 2003 (foto Osservatorio).

Il transito di Mercurio del 2003 (foto Osservatorio).



Nel secolo scorso è stato osservabile dalla terra per 14 volte: l'ultimo transito osservabile dall'Italia risale al 7 maggio 2003, ed il prossimo avverrà l'11 novembre 2019.
Se l'orbita di Mercurio fosse sullo stesso piano di quella terrestre, un transito diverrebbe assai frequente e si ripeterebbe con periodo regolare di circa 116 giorni, tanto è il tempo che impiegano Sole, Terra e Mercurio a ritornare allineati. In realtà, come per la luna, l'orbita di Mercurio è sensibilmente inclinata rispetto all'orbita terrestre e il transito si può verificare soltanto quando Mercurio attraversa il piano dell'orbita terrestre.
Per facilitarne la previsione si puo' comunque tenere conto del fatto che possono avvenire sempre soltanto nei mesi di Maggio e Novembre, proprio quando la terra interseca il piano dell'orbita di Mercurio.


Il transito di Mercurio del 9 maggio 2016.

Il transito di Mercurio del 9 maggio 2016.



La figura in alto illustra come si presenterà l'evento visto da Varese: l'orario è in UT, per avere l'orario italiano occorre aggiungere 2 ore. Il primo contatto, quando cioè Mercurio "toccherà" il disco solare, avverrà alle ore 13.12; il piccolo pianeta uscirà dal Sole alle ore 20.41, con il Sole che tramonterà quasi esattamente a quell'ora.
Il dischetto di Mercurio non si vedrà ad occhio nudo, poiché è circa 150 volte più piccolo del disco solare. L'osservazione si puo' effettuare attraverso un binocolo o telescopio che deve essere utilizzato solamente con un apposito filtro per attenuare la radiazione solare. Un uso improprio può portare a danni irreversibili della vista.

Il nostro Osservatorio organizzerà un evento speciale di osservazione pubblica presso i Giardini Estensi di Varese (Via Sacco, 5), con la gentile collaborazione del Comune di Varese. Saremo presenti per quasi tutta la durata del fenomeno (dalle ore 13 alle ore 18 almeno) con spiegazione del fenomeno e osservazioni con i nostri telescopi solari in tutta sicurezza.
L'ingresso, sia per pubblico sia per le scuole, è libero e gratuito, e non occorre prenotazione.


Una visione dall'alto di Palazzo Estense e dei giardini.

Una visione dall'alto di Palazzo Estense e dei giardini.



 
 
 
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