Ottobre

Ottobre, ha i toni, i colori, il tepore propri della stagione autunnale, con quella nota di robusta maturità che il suono del nome pare evocare.

Al tramonto l’intero paesaggio si addolcisce e, subito è sera e notte.

La volta stellata appare in questo mese di Ottobre con l’ampio lucore della Via Lattea disposto tra nord est e sud ovest.

Lungo la fascia galattica scopriamo man mano il pentagono dell’Auriga con Capella e Menkarlina, le minute stelle di Perseo con Mirphak e Algol, seguono gli splendori del doppio ammasso stellare in prossimità di Cassiopea.

Proprio verticalmente sopra di noi, in quel punto cioè della volta stellata che viene chiamato Zenith del luogo di osservazione c’è Deneb, alfa del Cigno.

Soffermiamoci un poco ad osservare, prima che tramontino le tre belle costellazioni d’estate: il Cigno, la Lira e l’Aquila. La stella che ha maggior spicco è Vega, alfa della Lira, sia per la luminosità sia per il suo colore azzurro.

A sud di  Vega, in breve spazio, si delinea la costellazione con le stelle zeta, beta, gamma e delta disposte a formare un parallelogramma che solo lontanamente può richiamare alla mente l’antico strumento musicale. Subito ad est di Vega la epsilon, doppia al limite del potere separatore dell’occhio umano.

Ognuna delle sue componenti  è a sua volta doppia.

Tra la beta e la gamma si trova la famosa nebulosa anulare M 57.

 Abbiamo già trovato Deneb a circa 20° ad oriente di Vega. E’ la stella più luminosa del Cigno e ne indica la coda mentre l’intero corpo si stende ad ali spiegate in piena Via Lattea, a sud della Lira, con le stelle gamma, eta e beta o Albireo, bellissima doppia che ne determina la testa,  epsilon e delta che ne indicano le ali.

A circa 30° a sud ovest di Vega, incontro al volo del Cigno, spiccano le stelle più luminose della costellazione dell’Aquila, alfa o Altair, beta e gamma e gli ultimi giorni dello Scudo di Sobieski.

A mezzo cielo, nell’est, alte sul rosso occhio del Toro, le Pleiadi, oggetto di rari splendori da osservare al binocolo; l’Ariete e il Triangolo seguono le esigue stelle dei Pesci Boreali, sotto l’alato cavallo Pegaso che trascina Andromeda con l’universo omonimo.

Il meridiano è segnato dalla epsilon di Cefeo e dalle stelle tau e mi del Pesce Australe. All’ovest s’impennano i piccoli asterismi del Delfino e del Cavallino.

Ophiuco, il Serpente, la Corona boreale e il  Bifolco scompaiono nelle brume.

A sud splende Fomalhaut, alfa del Pesce Australe, unica notevole fra le deboli stelle del Capricorno, dell’Acquario, della Balena che occupano il cielo meridionale.

Da settentrione scende tra le due Orse il corpo immenso e tortuoso del Drago con gli occhi di beta e gamma rivolti verso Ercole.

[Alfabeto greco]-[Cittadella di Scienze della Natura ]-[Osservatorio Astronomico]