bannermeteore


Luminoso Bolide del 1 Marzo 2008

La sera di Sabato primo Marzo attorno alle 23:44 viene osservato un luminoso bolide che produce due lampi di colore azzurro con traiettoria diretta da W verso NE. Secondo le osservazioni dell'Osservatorio di Campo dei Fiori e le numerose testimonianze di osservatori occasionali, il percorso della grossa meteora si e' sviluppato almeno a partire dalla Liguria e fin oltre il canton Ticino.
Nel seguito riportiamo il testo rilasciato a caldo dall'ideatore e fondatore dell'Osservatorio di Campo dei Fiori Prof. S. Furia che spiega il fenomeno.


Esempio di bolide. Fotografia scattata presso l'Osservatorio di Campo dei Fiori in occasione dello sciame meterorico delle Leonidi del 1999 (foto Mauro Auteri).

Un bolide e' un corpo celeste più grosso rispetto alle normali meteore (o stelle cadenti) che si abbassa a quote inferiori e quindi subisce una maggior frenata da parte dell'atmosfera. I "bolidi lenti" causano fenomeni di incandescenza che assumono colorazioni differenti a seconda della velocità, dal blu-azzurro al rossastro. Poi, Man mano che il bolide si abbassa la sua scia si allunga».
Tra le altre caratteristiche vi sono «grande luminosità, la silenziosità nel passaggio che però può terminare con un esplosione. Talvolta capita che questi corpi si frammentino e una parte riesca anche a raggiungere il suolo: in questo caso possono creare problemi e dar vita a crateri».
Non sono infrequenti anche meteoriti che giungono fino al suolo. «Circa trent'anni fa lavorai sulla caduta di un bolide nel Lecchese. Un corpo piuttosto grosso fu visto cadere al suolo: ci volle una settimana per individuare dov'era atterrato: trovammo un bosco di ontani morti con la corteccia scoppiata. La temperatura si alzò di colpo di tantissimi gradi, così gli alberi non bruciarono ma i liquidi al loro interno evaporarono istantaneamente, facendo esplodere le cortecce».
Un altro episodio che segnò la carriera dello scienziato varesino risale al 26 agosto del '61. «Sul Monte Monarco, tra Induno e Arcisate, alcuni operai videro cadere un bolide in pieno giorno. Non si trovò nulla durante le prime ricerche, poi io e il geologo Luigi Rossi individuammo due buche distanti tre metri l'una dall'altra. Mi toccò scavare per quindici giorni in punta di coltello ma alla fine, a 2,70 metri di profondità, trovai la tectite, silice fusa e vetrificata nell'impatto. Dopo le analisi microchimiche si scoprì che quel bolide era un "olosiderite", ovvero un corpo composto da ferro nativo. Tutta Italia ne parlò ma intanto io finii in ospedale: dopo quindici giorni e quindici notti a scavare in quel modo mi venne una paresi all'avambraccio».

Ulteriori informazioni su bolidi, meteore o stelle cadenti si possono trovare con link alla pagina dedicata del nostro sito.


[ Pagina Meteore | Osservartorio Astronomico | Home page Cittadella di Scienze della Natura ]


Se vuoi essere informato sulle ultime novità su queste pagine iscriviti alla "Mailing list" della Cittadella!

Queste pagine sono offerte da Sistemi telematici forniti da




1996-2008© Società Astronomica G.V.Schiaparelli - l'uso di testi, immagini e dati numerici è consentito solo per consultazione e scopo personale. Per ogni altro utilizzo richiedere autorizzazione a:

Società Astronomica G.V.Schiaparelli



Messo in rete 03/03/2008