IL CATALOGO MESSIER


M13 - NGC 6205

GRANDE AMMASSO IN ERCOLE

 

 

Posizione: A.R. 16h 41m, Dec. 36° 28'
Dimensione: 16' di diametro
Distanza: 7100 pc - 23000 a.l.
Costellazione: Ercole
Mag. apparente: 5.8

(224 kb)

 

Il Grande Ammasso di Ercole è certamente uno degli oggetti più spettacolari dell'emisfero celeste settentrionale.

Fu menzionato per la prima volta nel 1715 da Hedmund Halley che lo osservò ad occhio nudo nelle serate senza Luna.

Il 1° giugno 1764 Charles Messier lo descrisse come:

una nebulosa che, sono sicuro, non contenga stelle. Di forma rotonda e brillante. Il centro è luminoso quanto il bordo. Vicino a due stelle di 8^ magnetudine. E' riportato nel Celestial Atlas inglese.

Dieci anni più tardi J. Bode, direttore dell'osservatorio di Berlino,incorse nello stesso errore di Messier confermando la descrizione dell'astronomo.

Soltanto alla fine del 18° secolo W. Herschel riconosce la vera natura di M13, definendolo:

un ammasso di stelle stupendo, straordinariamente compresso nel centro e veramente ricco di stelle. Ne contiene circa 14ooo.

Il dato fu poi rivisto con uno studio fatto a Monte Wlison e le stelle raddoppiarono: più di 30000 entro la 21^ magnetudine. Tenendo conto della sua forma sferica gli astri contenuti sarebbero oltre un milione in un diametro di appena 360 a.l. .

Le stelle più luminose di questo ammasso formano delle strutture arcuate che spiccano sullo sfondo luminoso formato da centinaia di stelle deboli.Quasi a rompere l' armonia e la simmetria di questo oggetto sono presenti delle sottili bande oscure, già osservabili con telescopi di media grandezza, di cui una a forma di Y nella parte SW rispetto al centro. Ha un estensione pari a circa un decimo di quella dell'ammasso. Il primo ad osservarle fu Lord Rosse un secolo fa.

M13 dista da noi 23000 a.l. e dal centro galattico 30000 a.l., ciò vuol dire che si trova alla stessa distanza del Sole dal centro galattico e di conseguenza possiamo paragonare il suo periodo di rivoluzione a quello del Sole: circa 200 milioni di anni.

Se portassimo il nostro Sole alla stessa distanza alla quale si trova M13, questo ci apparirebbe come una debole stella di 19^ magnetudine, ciò ci fa capire quanto siano luminose le stelle che compongono l'ammasso.

La magnetudine assoluta è -8.5, la luminosità è uguale a quella di 300000 soli e la sua massa è circa mezzo milione di volte quella del Sole. L'ammasso si sta avvicinando a noi alla velocità di 250 km/s.

L'analisi del diagramma H-R rivela che la moltitudine di stelle di minor magnetudine sitrova nella sequenza principale mentre le giganti si trovano in altre zone del diagramma.Questo indica che l'ammasso è costituito da stelle adulte o già vecchie dalle quali si è potuto ricavare l'età di M13: 13 miliardi di anni !

Al contrario di ciò che si è potuto osservare negli altri ammassi, questo è povero di variabili; con certezza se ne conoscono solo 4 del tipo RR Lyrae, 3 Cefeidi a lungo periodo ed alcune stelle del tipo Mira Ceti (rosse).

Come sarebbe il cielo osservato da un ipotetico pianeta posto all'interno dell'ammasso?

La risposta ci viene data da due grandi astronomi: P. Maffei e S. Burnham:

un cielo illuminato da una luce intensa, come quella del crepuscolo pochi minuti prima del sorgere del Sole; ma una luce ... decisamente di un bianco latte ... Il chiarore è diffuso ugualmente in utto il cielo ... Il tempo passa e il ciarore non aumenta ne diminuisce; rimane lo stesso come resta invariata sulla Terra, al passare delle ore, l'oscurità della notte ...

P. Maffei

Gli abitanti di questo ipotetico mondo probabilmente non saprebbero nulla deli altri ammassi, della Via Lattea e delle altre galassie in quanto sarebbero totalmente bloccati dalla luminosità dei loro cieli.Per loro, l'Ammasso di Ercole, sarebbe l'intero Universo.

S. Burnham

Durante una buona nottata è possibile osservare questo oggetto come una debole macchia lattigginosa. Con un buon binocolo si nota la forna perfettamente circolare con una luminosità maggiore nel centro. Con stromenti da 20 cm lo spettacolo è davvero eccezionale, già usando l'ingrandimento più basso si possono osservare circa una trentina di stelle, aumentando l'ingrandimento se ne individuano più di una cinquantina anche se il centro resta ancora impenetrabile.

Osservando Ercole durante una buona nottata, sul segmento che unisce la h e la x a circa un terzo della distanza dalla h si può osservare un punto luminoso di 6^ magnetudine. Questo è l'Ammasso di Ercole.

PAG.PRINC.