IL SOLE
       

Le Aurore osservate da Varese

[Osservatorio Astronomico] [Cittadella di Scienze della Natura]

6-7 APRILE 2000. Un'Aurora boreale incendia il cielo notturno del nord Italia

All'Osservatorio Astronomico di Campo dei Fiori (Varese) centinaia di telefonate.

L'Aurora polare di Venerdì 7 Aprile 2000 alle ore 01.30 (legali), ripresa dalla sede del Centro Geofisico Prealpino a Varese- (pellicola Fujichrome Sensia II 100 ISO, Camera Nikon, obiettivo mm 50 f2.8 - posa 1' - foto- S.Furia, G.Galli)

Nelle prime ore di Venerdì 7 aprile 2000, precisamente tra le ore 01 e le ore 3.40 (legali) circa, i cieli dell'Italia settentrionale sono stati interessati da un raro e insolito fenomeno, almeno per le nostre latitudini: una Aurora boreale.
Pochi minuti dopo le ore 01 un leggero vento da nord si era levato e rapidamente aveva sgomberato il cielo da una fitta coltre di nubi basse, che avevano seguito lo sviluppo di imponenti cumuli temporaleschi formatisi nel pomeriggio precedente.
Il cielo si era rapidamente rasserenato, e le nuvole avevano lasciato il posto alle stelle lucenti di un cielo primaverile, senza Luna.
Ed ecco che, improvvisamente, il silenzio della notte veniva interrotto quasi simultaneamente sia nell'edificio dell'Osservatorio astronomico di Campo dei Fiori, sia nella sede operativa del Centro Geofisico Prealpino a Varese, da una raffica di telefonate, provenienti da varie località del centro nord della provincia.

In cielo si stava verificando spettacolo grandioso e inquietante: un' Aurora boreale.
Da Nord Ovest a Nord Est, per un arco di circa 150 gradi e in elevazione, per oltre 50 gradi (più dell'altezza della stella Polare) il cielo era divenuto rosso sangue.
Sembrava che un immane incendio stesse infiammando i monti all'orizzonte nord.
Chi preoccupato temeva che stesse bruciando il Campo dei Fiori, chi pensava ad una strana interferenza del "buco nell'ozono", chi ancora paventava un'esplosione nucleare.
Nessuno dei numerosi "nottambuli" che hanno interpellato il prof. Furia e i volontari di turno al Centro Geofisico e all'Osservatorio di Campo dei Fiori aveva mai assistito ad un simile evento.
Lo stesso prof. Furia fu testimone di un' Aurora boreale simile il 19 marzo 1957, mentre prima ancora nel 1937 si verificò un fenomeno analogo.
Dalle comunicazioni internazionali diramate tramite Internet, il fenomeno ha interessato l'emisfero Nord del globo, dagli Stati Uniti all'Asia all'Europa, fino all'insolita latitudine di circa 46 gradi. (vedi SITO NASA con rassegna immagini di questa Aurora, compresa la foto da Varese e altro SITO NASA)

La previsione dell'Aurora

Per quanto riguarda il fenomeno osservato nella notte tra il 6 e il 7 Aprile esso era stato previsto dai centri mondiali, anche se non era prevedibile una sua osservazione sino a così basse latitudini.

L'allarme per quella che si stava presentando come una vera e propria "tempesta magnetica" è scattato poco dopo le ore 16.00 UT del 6 Aprile, allorchè il satellite SOHO rilevava una improvvisa impennata nella velocità del vento solare che passava da 400 Km/s a 600 Km/s.

   

Quasi contemporaneamente il satellite NOAA 15 rilevava una forte intensificazione dell'attività "polare".

 

15-16 luglio 2000. Una breve Aurora osservata tra una nube e l'altra nella notte

Nella notte tra il 15-16 luglio 2000 tra le 0.30 e le 0.40 ore italiane nei dintorni di MACUGNAGA (NO), più precisamente in una valle alpina dominata dal suggestivo "Lago delle Fate" a 1304 m s.l.m., sono stato testimone di un raro fenomeno di Aurora boreale visibile dalle nostre latitudini.

L'Aurora boreale del 16 Luglio 2000 alle ore 0.30 (legali), ripresa da Macugnaga- Camera Canon A1,obbiettivo 28mm a f/4 - Posa 1 minuto - Pellicola Kodak E100S tirata a 200 ISO - (foto A. Aletti)


Una banda diffusa rosso porpora ha tinto una zona di cielo ampia non più di 3°x 10° nei pressi della testa dell'ORSA MAGGIORE , assumendo una brillanza superiore alla parte più intensa della Via Lattea.

Il fenomeno ha avuto una durata di 10 minuti anche a causa della progressiva copertura del cielo che al momento culminante era di 4/8. L'ostruzione dell'orizzonte era di circa 25° tra SE e NE passando per O e diminuiva a circa 15°a E.
La luna era ancora nascosta dalle imponenti cime ma la sua elevata luminosita' (99.62%) e la sua altezza di 20° sull'orizzonte accendeva di un bianco cangiante le nubi.
La magnitudine limite visibile al momento dell'osservazione nei pressi dell'ORSA era la 5a. Con il passare dei minuti tale banda si e' gradatamente attenuata fino a confondersi col chiarore del fondo cielo.

La previsione dell'Aurora


Per quanto riguarda il fenomeno osservato nella notte del 15-16 Luglio 2000 esso era stato previsto dai centri mondiali, anche se non era prevedibile una sua osservazione sino a così basse latitudini.

Ecco qui sotto il diagramma di previsione emesso dalla NASA alle ore 22.42 del 15 Luglio 2000 UT

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31 marzo 2001. La terza Aurora polare in meno di un anno osservata a Varese

 

L'Aurora polare di Sabato 31 Marzo 2001 alle ore 22.00 (legali), ripresa dalla terrazza dell'Osservatorio Astronomico G.V.Schiaparelli, Campo dei Fiori - Varese - (m 1226 s.l.m.). sullo sfondo le luci di Luino, sul Lago Maggiore e la Val Travaglia.
pellicola Portra 160 Kodak - Camera Nikon FM2, obiettivo mm 24/50 f3.5 24mm - posa 15" - (foto G. Dalla Via)

 

Per la terza volta in meno di 1 anno l'aurora polare, fenomeno tradizionalmente legato ai freddi cieli del nord, ha fatto la sua comparsa alle nostre latitudini.

Sabato 31 marzo 2001, alle ore 21.45, all'Osservatorio Astronomico G.V.Schiaparelli di Campo dei Fiori era in pieno svolgimento una normale serata osservativa aperta al pubblico.
La terrazza era gremita di grandi e piccini mentre un nutrito gruppo di esperti di astronomia della Schiaparelli illustrava agli ospiti le meraviglie del cielo notturno tramite i telescopi montati all'aperto.
L'aria era fresca e immobile. Le stelle brillavano in cielo, nella notte che si era appena distesa.
D'un tratto un urlo si eleva sopra la piccola folla: "L'Aurora polare!". A nord, oltre le luci che dalla Valle Travaglia sfociano a Luino, sul Lago, oltre i monti innevati del confine elvetico ecco un chiarore rosato si accende lentamente per poi estendersi da NordNordEst a NordOvest, per oltre 90 gradi lungo l'orizzonte e circa 20 gradi in altezza.

Il chiarore rosato pulsa, si accende di bagliori quasi d'incendio, si affievolisce, poi, quasi sul finire, si tinge di striature verticali più chiare.

Trenta minuti dopo il chiarore rosato scompare, lentamente come si era manifestato. La notte ritorna scura e immobile sulla terrazza, dove occhi increduli hanno appena assistito ad un arcano fenomeno della natura, per altro ancora poco spiegato nei suoi intimi dettagli scientifici. Lo spettacolo che da mesi anima le notti polari, australi e boreali, ha disteso le sue dita iridescenti fino ai limiti della Pianura Padana.

Le belle foto che pubblichiamo si devono a Giorgio Dalla Via, attento osservatore del Gruppo Astronomico, che ha colto le fasi salienti dell'evento, tra le ore 21.40 e le ore 22.05 legali.

Il fenono, anche se ampiamente

previsto e annunciato, rimane un evento raro per le nostre latitudini ed e' associato all' intensa attivita' del nostro astro, il Sole, che nei giorni scorsi aveva manifestato una gigantesca "macchia" (vedi scheda a parte) nella quale il nostro pianeta potrebbe essere contenuto 14 volte. Questa enorme formazione ha riversato nello spazio e quindi anche verso il nostro pianeta, un imponente flusso di particelle che, a contatto con gli strati più alti dell'atmosfera, hanno dato luogo ad una sorta di luminescenza che ha avvolto le zone polari, portandosi, insolitamente anche a latitudini basse. Tale fenomeno è associato al massimo dell'attivita' solare, (che avviene ogni 11 anni) che si e' verificato, per l'appunto, nello scorso mese di Luglio.



Gia' nella notte fra il 6 e il 7 aprile 2000 un'aurora polare ha infiammato i cieli di Varese, e allora le straordinarie immagini furono immortalate dal prof. Furia dalla sede di Varese.

Allora centinaia di persone furono testimoni dell'evento poiché il rossore cupo raggiunse il culmine della volta celeste.

Anche il 15 luglio 2000 fu osservata per pochi minuti un'aurora alle nostre latitudini, ma la visione fu subito celata dalla nubi. Un socio del nostro Osservatorio, Andrea Aletti, riusci' a immortalare il fenomeno da Macugnaga, tra una nube e l'altra.

L'evento di sabato notte non ci è stato segnalato da nessuno, forse perche' il chiarore rossastro ha raggiunto pochi gradi sull'orizzonte varesino e quindi dalle citta' in pianura, assediate dall'inquinamento luminoso, non si e' reso visibile.

La grande eruzione solare, associata alla macchia 9393 che ha provocato l'aurora boreale (riprese e animazioni del satellite SOHO - NASA)
Previsione aurorale per le ore 21.12 UT del 31 marzo 2001 - VEDI SITO "SEC HOME" - NASA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

21 ottobre 2001 - La quarta Aurora polare osservata nel varesotto
Sempre collegata al massimo solare del Luglio 2000

Per la quarta volta in 1 anno e mezzo l'aurora polare, fenomeno tradizionalmente legato ai freddi cieli del nord, ha arrossato l'orizzonte settentrionale tra le 22.15 e le 23.30 circa di Domenica 21 Ottobre 2001.


Un secondo fenomeno è stato osservato, con bagliori quasi luminescenti, nel cuore della notte, attorno all'una di Lunedi'.
I telefoni dell'Osservatorio Astronomico G.V. Schiaparelli sono stati presi d'assalto dai numerosi cittadini che segnalavano l'avvistamento da varie località nel nord della Provincia, allarmati perché il fenomeno poteva far pensare ad un incendio o ai bagliori di esplosioni lontane.


Perfino i Vigili del Fuoco di Sondrio, hanno segnalato numerose telefonate allarmate da cittadini della loro provincia.

L'Aurora boreale osservata Domenica 21 Ottobre 2001 alle ore 23.00 (legali), qui fedelmente riprodotta in uno schizzo di Adriana Manetta che l'ha osservata da Brenno di Arcisate (Varese) nella sua fase terminale. Le due stelle più luminose sull'orizzonte nord erano Dubhe e Merak, rispettivamente alfa e beta dell'Orsa Maggiore.


 

 

IL fenomeno, anche se è alla sua quarta apparizione sui cieli della provincia varesina, rimane un evento raro per le nostre latitudini ed è associato ad intensa attività del nostro Sole, che nei giorni scorsi aveva manifestato sulla superficie numerose "macchie" e una doppia esplosione tra Sabato e Domenica.meno è associato al massimo dell'attività solare, (che avviene ogni 11 anni) che si è verificato, per l'appunto, nel Luglio 2000. Già nella notte fra il 6 e il 7 aprile 2000 un'aurora polare ha infiammato i cieli di Varese, e allora le straordinarie immagini furono immortalate dal prof. Furia dalla sede di Varese. Il bis si verificò nella notte del 15 luglio 2000e, ultimo episodio spettacolare, la sera del 31 marzo 2001.

Previsione aurorale per le ore 20.52 UT del 21 Ottobre 200

 

la doppia eruzione solare associata alla macchia 9661 (vedi a lato) ripresa dal satellite solare SOHO da sito NASA SpaceWeather.com . la macchia 9661 che ha prodotto la doppia eruzione solare a fianco riportata - dal sito NASA.

 

(a cura di Fabrizio Toia)