Le aurore boreali a Varese


Il Sole ha un ciclo undecennale di attività, e durante la sua fase massima si osservano generalmente un elevato numero di macchie solari e di brillamenti, che aumentano la possibilità di aurore boreali anche alle medie latitudini, come la nostra. Durante il massimo solare avvenuto tra il 2000 e il 2001, ben 4 aurore sono state osservate a Varese, più precisamente la notte del 6-7 aprile 2000, del 15-16 luglio 2000, del 31 marzo 2001 e del 21-22 ottobre 2001.

6-7 aprile 2000



L'aurora ripresa dalla sede del Centro Geofisico Prealpino di Varese dal Prof. Salvatore Furia.

L'aurora ripresa dalla sede del Centro Geofisico Prealpino di Varese dal Prof. Salvatore Furia


Nelle prime ore di venerdì 7 aprile 2000, precisamente tra le ore 01 e le ore 3.40 locali, i cieli dell'Italia settentrionale sono stati interessati da un raro e insolito fenomeno, almeno per le nostre latitudini: un'aurora boreale. Pochi minuti dopo le ore 01 un leggero vento da nord si era levato e rapidamente aveva sgomberato il cielo da una fitta coltre di nubi basse, che avevano seguito lo sviluppo di imponenti cumuli temporaleschi formatisi nel pomeriggio precedente. Il cielo si era rapidamente rasserenato, e le nuvole avevano lasciato il posto alle stelle lucenti di un cielo primaverile, senza Luna.
Ed ecco che, improvvisamente, il silenzio della notte veniva interrotto quasi simultaneamente sia nell'edificio dell'Osservatorio astronomico di Campo dei Fiori, sia nella sede operativa del Centro Geofisico Prealpino a Varese, da una raffica di telefonate, provenienti da varie località del centro nord della provincia: in cielo si stava verificando lo spettacolo grandioso e inquietante dell'aurora boreale.
Da nord-ovest a nord-est, per un arco di oltre 100 gradi in estansione e 50 in elevazione (più dell'altezza della stella Polare) il cielo era divenuto rosso sangue: sembrava che un immane incendio stesse infiammando i monti all'orizzonte nord.
La fotografia in alto è stata scattata dal Prof. Salvatore Furia alle ore 01.30 locali, dalla sede del Centro Geofisico Prealpino a Varese con pellicola Fujichrome Sensia II 100 ISO, Camera Nikon, obiettivo 50mm f/2.8, posa di 1 minuto.
Chi preoccupato temeva che stesse bruciando il Campo dei Fiori, chi pensava ad una strana interferenza del "buco nell'ozono", chi ancora paventava un'esplosione nucleare. Nessuno dei numerosi "nottambuli" che hanno interpellato il prof. Furia e i volontari di turno al Centro Geofisico e all'Osservatorio di Campo dei Fiori aveva mai assistito ad un simile evento. Lo stesso prof. Furia fu testimone di un'aurora boreale simile il 19 marzo 1957, mentre prima ancora, nel 1937, si verificò un fenomeno analogo. Dalle comunicazioni internazionali diramate tramite Internet, il fenomeno ha interessato l'emisfero Nord del globo, dagli Stati Uniti all'Asia all'Europa, fino all'insolita latitudine di circa 46 gradi.
Il fenomeno era stato previsto dai centri mondiali, anche se non era prevedibile una sua osservazione sino a così basse latitudini. L'allarme per quella che si stava presentando come una vera e propria "tempesta magnetica" è scattato poco dopo le ore 16.00 UT del 6 Aprile, quando il satellite SOHO rilevava una improvvisa impennata nella velocità del vento solare che passava da 400 Km/s a 600 Km/s.

Il Sole come si presentava il giorno 7 aprile, con la velocità del vento solare (fonte NASA SOHO).

Il Sole come si presentava il giorno 7 aprile, con la velocità del vento solare (fonte NASA SOHO).


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15-16 luglio 2000


L'aurora ripresa da Andrea Aletti presso Macugnaga.

L'aurora ripresa da Andrea Aletti presso Macugnaga.


Dal report di Andrea Aletti, socio dell'Osservatorio Schiaparelli di Varese:

"Nella notte tra il 15 e il 16 luglio 2000 tra le 0.30 e le 0.40 ora italiana nei dintorni di Macugnaga (VB), più precisamente in una valle alpina dominata dal suggestivo "Lago delle Fate" a 1304 m s.l.m., sono stato testimone di un raro fenomeno di Aurora boreale visibile dalle nostre latitudini.
Una banda diffusa rosso porpora ha tinto una zona di cielo ampia non più di 3°x 10° nei pressi della testa dell'Orsa Maggiore, assumendo una brillanza superiore alla parte più intensa della Via Lattea. Il fenomeno ha avuto una durata di 10 minuti anche a causa della progressiva copertura del cielo che al momento culminante era di 4/8. L'ostruzione dell'orizzonte era di circa 25° tra SE e NE e diminuiva a circa 15° a Est. La luna era piena e, sebbene ancora nascosta dalle imponenti cime, la sua altezza di 20° sull'orizzonte accendeva di un bianco cangiante le nubi.
La fotografia in alto è stata ripresa alle ore 0.30 locali del 16 luglio, con camera Canon A1, obiettivo 28mm f/4 e posa di 1 minuto con pellicola Kodak E100S tirata a 200 ISO.
La magnitudine limite visibile al momento dell'osservazione nei pressi dell'Orsa Maggiore era pari alla quinta. Con il passare dei minuti tale banda si e' gradatamente attenuata fino a confondersi col chiarore del fondo cielo."

L'estensione dell'aurora nella mappa NOAA.

L'estensione dell'aurora nella mappa NOAA.


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31 marzo 2001


L'aurora ripresa da Giorgio dalla Via presso l'Osservatorio del Campo dei Fiori.

L'aurora ripresa da Giorgio dalla Via presso l'Osservatorio del Campo dei Fiori.


Sabato 31 marzo 2001, alle ore 21.45, all'Osservatorio Astronomico Schiaparelli del Campo dei Fiori era in pieno svolgimento una serata osservativa pubblica. La terrazza era gremita di persone mentre gli esperti della Schiaparelli illustrava agli ospiti le meraviglie del cielo notturno tramite i telescopi montati all'aperto. L'aria era fresca e immobile. Le stelle brillavano in cielo, nella notte che si era appena distesa.
D'un tratto un urlo si eleva sopra la piccola folla: "Guardate l'aurora!". A nord, oltre le luci che dalla ValTravaglia sfociano a Luino, sul Lago, oltre i monti innevati del confine elvetico ecco un chiarore rosso si accende lentamente per poi estendersi da NordNordEst a NordOvest, per oltre 90 gradi lungo l'orizzonte e circa 20 gradi in altezza. Il chiarore pulsa, si accende di bagliori quasi d'incendio, si affievolisce, poi, quasi sul finire, si tinge di striature verticali più chiare.
Trenta minuti dopo l'aurora scompare, lentamente come si era manifestata. La notte ritorna scura e immobile sulla terrazza, dove occhi increduli hanno appena assistito ad un meraviglioso fenomeno della natura. Lo spettacolo che anima le notti polari ha disteso le sue dita iridescenti fino ai limiti della Pianura Padana.
La bella foto in alto si deve a Giorgio Dalla Via, attento osservatore della Società Astronomica, che ha colto le fasi salienti dell'evento, tra le ore 21.40 e le ore 22.05 locali, con una macchina fotografica Nikon FM2 con obiettivo Zeiss da 24mm f/3.5, posa di 15 secondi su pellicola Kodak Portra 160 ISO.
Il fenomeno, anche se ampiamente previsto e annunciato, rimane un evento raro per le nostre latitudini ed è associato all'intensa attività del Sole, che nei giorni immediatamente precedenti aveva manifestato una gigantesca macchia, nella quale il nostro pianeta poteva essere contenuto 14 volte.
Questa enorme formazione ha riversato nello spazio, e quindi anche verso il nostro pianeta, un imponente flusso di particelle che a contatto con gli strati più alti dell'atmosfera hanno dato luogo all'aurora. Tale fenomeno è associato al massimo dell'attività solare, che avviene ogni 11 anni.
Gia' nella notte fra il 6 e il 7 aprile 2000 un'aurora polare ha infiammato i cieli di Varese, e allora le straordinarie immagini furono immortalate dal prof. Furia dalla sede di Varese. Allora centinaia di persone furono testimoni dell'evento poiché il rossore cupo raggiunse il culmine della volta celeste. Anche il 15 luglio 2000 fu osservata per pochi minuti un'aurora alle nostre latitudini, ma la visione fu subito celata dalle nubi. Un socio del nostro Osservatorio, Andrea Aletti, riusci' a immortalare il fenomeno da Macugnaga, tra una nube e l'altra.
L'evento del 31 marzo 2001 non ci è stato segnalato da nessuno, forse perchè il chiarore rossastro ha raggiunto pochi gradi sull'orizzonte varesino e quindi dalla pianura, assediata dall'inquinamento luminoso, non si è reso visibile.
Qui sotto possiamo vedere l'impressionante estensione del gruppo di macchie solari denominato AR 9393, responsabile della produzione dell'aurora del 31 marzo. L'area era pari a 2400 milionesimi della superficie visibile del Sole (per confronto la Terra occupa solo 169 milionesimi di superficie solare).
Il più grande gruppo di macchie che si ricordi è comparso nel 1947, ed aveva un'area di oltre 6000 milionesimi della superficie solare.

Il Sole come appariva i giorni precedenti e seguenti l'aurora del il 31 marzo 2001. Fonte NASA SOHO

Il Sole come appariva i giorni precedenti e seguenti l'aurora del il 31 marzo 2001. Fonte NASA SOHO


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21 ottobre 2001


L'aurora disegnata dalla socia Adriana Manetta presso Brenno di Arcisate, Varese.

L'aurora disegnata dalla socia Adriana Manetta presso Brenno di Arcisate, Varese.


Per la quarta volta in 1 anno e mezzo l'aurora polare, fenomeno tradizionalmente legato ai freddi cieli del nord, ha arrossato l'orizzonte settentrionale tra le 22.15 e le 23.30 circa di domenica 21 Ottobre 2001. Un secondo fenomeno è stato osservato, con bagliori quasi luminescenti, nel cuore della notte, circa un paio d'ore dopo.
I telefoni dell'Osservatorio Astronomico Schiaparelli sono stati presi d'assalto dai numerosi cittadini che segnalavano l'avvistamento da varie località nel nord della Provincia, allarmati perché il fenomeno poteva far pensare ad un incendio o ai bagliori di esplosioni lontane. Perfino i Vigili del Fuoco di Sondrio, hanno segnalato numerose telefonate allarmate da cittadini della loro provincia.
Il fenomeno, anche se è alla sua quarta apparizione sui cieli della provincia varesina, rimane un evento molto raro per le nostre latitudini ed è associato ad intensa attività del nostro Sole, che nei giorni immediatamente precedenti aveva manifestato sulla superficie numerose "macchie" e una doppia esplosione tra sabato 20 e domenica 21 ottobre.

L'estensione dell'aurora nella mappa NOAA.

L'estensione dell'aurora nella mappa NOAA.


Di seguito pubblichiamo qualche segnalazione prevenutaci:

Dalle h. 22.30 fino alle 23.00 e qualche minuto abbiamo visto un'aurora boreale verso la stella polare. Eravamo ai piedi del Monte Rosso (Verbania Lago Maggiore) e guardando in direzione del Monte Cimolo abbiamo visto il cielo tinto di rosso. L'intensità ha continuato ad aumentare fino a diventare un bagliore rosso con riflessi chiari di luce. Verso le 23.00 il rosso si è allargato nel cielo per poi sfumare piano piano. E' stata una cosa incredibile.
Andrea & Francesca.
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Sto lavorando nella notte, purtroppo ho letto solo adesso il messaggio. A nord si vede una certa luminescenza bassa sull'orizzonte che potrebbe essere riferibile a ionizzazone di gas. Grazie mille per la segnalazione e a presto.
Enrico
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Ciao, mi chiamo Tiziano e abito a Besozzo. Ieri sera alle 22.15 piazzato il mio telescopio ormai impolverato da giorni e giorni di inattività causa maltempo, stavo illustrando le meraviglie del cielo autunnale ad alcuni amici quando mio figlio ha lanciato l'urlo: un'aurora boreale! Non ne avevamo mai vista una dal vero e già ci eravamo mangiati le mani vedendo le belle foto da voi messe a disposizione nei mesi scorsi. La "nostra" si è manifestata a N-Ne allargandosi verso la fine anche a N-NO, di colore rosso ad un certo punto è parsa divisa da una fascia scura verticale ed infine come divisa da raggi verticali chiari, per intenderci tipo i famigerati fari delle discoteche (a questo punto abbiamo persino pensato ad un fenomeno artificiale dovuto a qualche manifestazione o incendio). Grazie per la tua tempestiva mail e speriamo di risentirci presto per nuove occasioni speciali.
Cordialmente Tiziano
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Carissimi astronomi del Campo dei Fiori, questa notte, 21 ottobre 2001 verso le 23.30 mi è parso che fosse visibile un fenomeno di aurora boreale estesa leggermente verso la nostra latitudine. E' possibile? O è stata unamia sensazione? Due anni fa in primavera osservai, sempre casualmente, lo stesso fenomeno ma fu molto più evidente. Alcuni dei vostri astrofili mi confermarono che il fenomeno aveva effettivamente avuto luogo, e anche il sito della NASA riportava questa conferma. Avete notizie circa questa notte?!
Grazie Beppe
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Il proprietario di un bar a Porto Valtravaglia ci ha comunicato telefonicamente di aver osservato alle ore 01, alla chiusura dell'esercizio, una luminescenza verticale verso nord, di colore verde chiaro, come un doppio faro puntato verso l'alto. Questa osservazione confermerebbe le altre che il fenomeno ha avuto una secondo episodio verso le ore 01.
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