La scoperta della natura cometaria di 2014 UN271

di Luca Buzzi

Immagine ed orbita della cometa C/2014 UN271.

Immagine ed orbita della cometa C/2014 UN271.


Grazie ai moderni telescopi professionali che osservano il cielo senza sosta, si scoprono astri sempre più interessanti: asteroidi che sfiorano di continuo la Terra, ad esempio, oppure comete che arrivano da altri sistemi stellari. Uno di questi “strani” corpi celesti è stato scoperto nel 2014 (ma reso noto solo di recente) da un grande telescopio professionale in Cile, il 4 metri Blanco di Cerro Tololo, grazie ad un programma osservativo chiamato DES (Dark Energy Survey).
DES è stata una campagna osservativa quinquennale (2014-2018) nelle lunghezze d’onda del visibile e vicino infrarosso finalizzata alla comprensione delle dinamiche di espansione dell'universo e della crescita della sua struttura a larga scala.

Il telescopio "Blanco" da 4 metri a Cerro Tololo, con la camera DES.

Il telescopio "Blanco" da 4 metri a Cerro Tololo, con la camera DES.


Avendo a disposizione una mole enorme di immagini, gli astronomi Pedro Bernardinelli e Gary Bernstein hanno deciso di cercare asteroidi lontani, oltre il pianeta Nettuno, scoprendone oltre un migliaio. Uno di questi, tuttavia, ha caratteristiche eccezionali: il 2014 UN271.
La scoperta è stata pubblicata nella circolare MPEC 2021-M53 del 19-06-2021. Con un periodo di 611.000 anni circa, è il primo chiaro membro della Nube di Oort, postulata dall’astronomo olandese Jan Oort negli anni ‘50. La nube di Oort avvolge tutto il Sistema Solare come una sfera, ed è piena di comete, a malapena tenute in quella posizione dalla gravità del Sole. Si trova a circa 1 anno luce di distanza, o 50.000 volte la distanza tra la Terra ed il Sole.
Nel suo moto attorno alla Galassia, il Sole e tutto il corteo di pianeti si muove ad una velocità di oltre 200km/s e non di rado la nube di Oort è perturbata gravitazionalmente da stelle di passaggio. Quando questo avviene, alcune comete possono muoversi verso il Sole, lentamente attratte dalla sua gravità.

Rappresentazione schematica della nube di Oort, con indicate le distanze in UA (unità astronomiche).

Rappresentazione schematica della nube di Oort, con indicate le distanze in UA (unità astronomiche).


E’ quello che probabilmente è successo a 2014 UN271: dallo spazio quasi interstellare, da una distanza di oltre 60.000 UA (unità astronomica, distanza Terra-Sole) ha iniziato la sua corsa verso il Sole centinaia di migliaia di anni fa, forse milioni. Lo raggiungerà nel 2031, ad una distanza di poco superiore a quella di Saturno.
Nella circolare MPEC 2021-M53 sono presenti le osservazioni di scoperta e monitoraggio del telescopio cileno da 4 metri: un totale di 32 immagini che coprono 4 anni, da ottobre 2014 a novembre 2018.

Somma di tutte le immagini ottenute dagli scopritori dal 2014 al 2018. Cortesia P. Bernardinelli, University of Pennsylvania.

Somma di tutte le immagini ottenute dagli scopritori dal 2014 al 2018. Cortesia P. Bernardinelli, University of Pennsylvania.


Appena intuita l’eccezionalità della scoperta, abbiamo subito pensato di riprendere anche noi l’asteroide, che aveva una magnitudine prevista pari alla 21. Seppur debole, la luminosità è pienamente raggiungibile dal nostro telescopio da 84cm dell’Osservatorio di Campo dei Fiori. Il problema era che dal nostro emisfero è inosservabile: si vede solo dall’emisfero australe!
Da qualche mese, tuttavia, abbiamo instaurato una proficua collaborazione con lo SkyGems Remote Observatory in Namibia, gestito dall’astrofilo italiano Lukas Demetz. Tra i telescopi che possiede c’è un 51cm dalla pregevole qualità ottica e meccanica, che unita alla trasparenza dei cieli della Namibia, ne fa un ottimo strumento scientifico.
Abbiamo dunque pianificato una sessione osservativa di un’ora nell’ultima parte della notte del 22 giugno. Le condizioni erano ottime, dunque eravamo certi di averlo fotografato!
Quello che non ci aspettavamo, e che ci ha colto di sorpresa, era vedere una chioma attorno all’asteroide: il 2014 UN271 era in realtà una cometa, e siamo stati i primi ad osservarla come tale.

Immagine di scoperta della natura cometaria di 2014 UN271.

Immagine di scoperta della natura cometaria di 2014 UN271.


Immagine di scoperta della natura cometaria di 2014 UN271. Elaborazione di Andrea Aletti.

Immagine di scoperta della natura cometaria di 2014 UN271. Elaborazione di Andrea Aletti.


Osservazioni di conferma indipendente sono state eseguite la notte stessa tramite un telescopio da un metro di diametro in Sud Africa, da un folto gruppo di astronomi.
Il 24 giugno è stata infine pubblicata la circolare CBET 4989, che riporta la narrazione completa delle osservazioni fin qui ottenute. Grande spazio è stato dato ai nostri risultati.

Estratto dalla circolare CBET 4989.

Estratto dalla circolare CBET 4989.


Il nostro lavoro è citato in molti siti, tra i quali:

Sky and Telescope:
https://skyandtelescope.org/astronomy-news/giant-oort-cloud-comet-lights-up-in-the-outer-solar-system/

Spaceweather.com:
https://spaceweather.com/archive.php?view=1&day=24&month=06&year=2021

 
 
 
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