La scoperta della cometa C/2022 E3

di Luca Buzzi

La cometa ripresa da Andrea Aletti il 24 dicembre 2022 con un telescopio da 20cm e CCD. 45 minuti di posa.

La cometa ripresa da Andrea Aletti il 24 dicembre 2022 con un telescopio da 20cm e CCD. 45 minuti di posa.


Una nuova cometa si sta avvicinando alla Terra, e per svariati motivi (quasi sempre sbagliati) sta calamitando l'attenzione dei media. Si tratta della cometa C/2022 E3 (ZTF), ribattezzata in malo modo "la cometa di Neanderthal".
E' stata scoperta il 2 marzo 2022 con il telescopio Samuel Oschin da 1.2-m di Monte Palomar, in uso ad una survey chiamata "Zwicky Transient Facility" o ZTF.
All'epoca distava dal Sole 615 milioni di Km, e dalla Terra 680 milioni di km. Era di magnitudine 17.5, e i primi calcoli orbitali davano un passaggio vicino al Sole (perielio) il 13 gennaio 2023, ad una distanza di 166 milioni di km.
Il nostro Osservatorio l'ha osservata già il 20 marzo, e le nostre osservazioni compaiono nella circolare di scoperta MPEC 2022-F13, sebbene per noi non ci fossero ancora chiari indizi della sua natura cometaria.

Ripresa della cometa pochi giorni dopo la scoperta. Nulla più che un puntino tra le stelle.

Ripresa della cometa pochi giorni dopo la scoperta. Nulla più che un puntino tra le stelle.


Nei mesi successivi abbiamo continuato le osservazioni, e nelle ultime settimane la cometa è diventata un discreto astro, visibile con un piccolo telescopio come un batuffolo di magnitudine 8. Il periodo migliore di visibilità è tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio, non lontano dalla stella Polare. La sua massima luminosità dovrebbe attestarsi tra la magnitudine 5 e 6, quindi non visibile ad occhio nudo a meno che ci si trovi in luoghi incontaminati dalle luci. Dalla città sarà quasi impossibile vederla, forse neanche col binocolo. Niente di spettacolare dunque, anche se le comete visibili così siano relativamente rare (1-2 l'anno).
Analizzando i suoi elementi orbitali, è emerso che la cometa è arrivata con un'orbita ellittica (chiusa) e con un periodo orbitale di circa 52.000 anni. Dato che in quel periodo sulla Terra viveva l'uomo di Neanderthal, i giornali hanno pensato bene di chiamarla così.
A causa delle perturbazioni gravitazionali dei pianeti, la cometa ha assunto un'orbita leggermente iperbolica, quindi è molto probabile che esca dal Sistema Solare per non farvi più ritorno.

Il perigeo, punto più vicino alla Terra, sarà il 1° febbraio, a circa 42 milioni di km. Purtroppo la Luna sarà quasi piena, cancellando la possibilità di vederla facilmente. Meglio quindi anticipare di qualche giorno ed attendere il tramonto della Luna (dopo le ore 22 del 25 gennaio, oppure dopo la mezzanotte del 28 gennaio).
Per fotografarla, è meglio usare obiettivi da 200mm di focale su cavalletto possibilmente con astroinseguitore, pose di qualche decina di secondi ad ISO alti.

Ripresa a grande campo della cometa il 4 gannaio 2023 nella costellazione della Corona Boreale. Foto Andrea Aletti.

Ripresa a grande campo della cometa il 4 gannaio 2023 nella costellazione della Corona Boreale. Foto Andrea Aletti.


La cometa ripresa con il telescopio scientifico da 84cm. Si nota la coda di ioni.

La cometa ripresa con il telescopio scientifico da 84cm. Si nota la coda di ioni.


Il percorso della cometa ZTF tra il 14/1 e il 16/2. Cortesia Wikipedia.

Il percorso della cometa ZTF tra il 14/1 e il 16/2. Cortesia Wikipedia.


La cometa ripresa il 14 gennaio con un piccolo telescopio a grande campo.

La cometa ripresa il 14 gennaio con un piccolo telescopio a grande campo.


La cometa prosegue nel suo avvicinamento alla Terra e settimana prossima sarà il momento migliore per l'osservazione, prima che la Luna diventi troppo luminosa in prima serata.
Abbiamo quindi deciso di organizzare due serate per l'osservazione della cometa, il 25 e 26 gennaio alle ore 20.30. Le serate sono a capienza limitata (35 posti per sera, l'Osservatorio è ancora immerso nei lavori di ristrutturazione...) Per prenotarsi scrivere a astrogeo@astrogeo.va.it

Alla fine di gennaio la cometa è transitata nel piano orbitale terrestre e l'effetto prospettico ha creato quello che si definisce "anticoda". Un effetto ben spiegato nella gif animata visibile di seguito:

Simulazione al computer del cambio di visione della coda quando la cometa incrocia l'orbita terrestre. Copyright Gideon Van Buitenen.

Simulazione al computer del cambio di visione della coda quando la cometa incrocia l'orbita terrestre. Copyright Gideon Van Buitenen.


Immagine del 23 gennaio con un obiettivo da 200mm e reflex. Ben visibile l'anticoda prospettica sulla sinistra. Foto Andrea Aletti.

Immagine del 23 gennaio con un obiettivo da 200mm e reflex. Ben visibile l'anticoda prospettica sulla sinistra. Foto Andrea Aletti.


Immagine a grande campo del 25 gennaio, con la cometa tra le due "orse". Foto Andrea Aletti.

Immagine a grande campo del 25 gennaio, con la cometa tra le due "orse". Foto Andrea Aletti.


Immagine del 29 gennaio con un obiettivo da 200mm e reflex. Foto Federico Bellini.

Immagine del 29 gennaio con un obiettivo da 200mm e reflex. Foto Federico Bellini.


La cometa ripresa con un obiettivo da 15mm il 1° febbraio, giorno del passaggio al perigeo. Foto Andrea Aletti.

La cometa ripresa con un obiettivo da 15mm il 1° febbraio, giorno del passaggio al perigeo. Foto Andrea Aletti.


La cometa ripresa con un obiettivo da 15mm l'11 febbraio dalla terrazza del nostro Osservatorio. Foto Andrea Aletti.

La cometa ripresa con un obiettivo da 15mm l'11 febbraio dalla terrazza del nostro Osservatorio. Foto Andrea Aletti.


 
 
 
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