Scoperto il terzo oggetto interstellare

di Luca Buzzi

Immagini di scoperta della 3I/ATLAS. Crediti ATLAS-NASA.

Immagini di scoperta della 3I/ATLAS. Crediti ATLAS-NASA.


Non sappiamo ancora se siamo soli o no nell'Universo.
Quello che però sappiamo è la moltitudine di sistemi planetari già scoperti al di fuori del nostro Sistema Solare: migliaia di esopianeti individuati, milioni ancora da scoprire. Alcune stelle hanno pianeti gassosi, altre rocciosi. Alcune stelle hanno solo un disco di gas e polveri, indizio di un sistema planetario in formazione.
Se uno o più pianeti si formano, può capitare che le forze gravitazionali possano espellere materiale al di fuori della sfera d'influenza della stella. Questo materiale vaga indisturbato per la Galassia, in attesa di incontrare casualmente un'altra stella. Magari una stella dove, su un piccolo pianeta blu, ci sono persone che scrutano il cielo.
Il 1° luglio 2025, per la terza volta nel giro di 8 anni, è stato individuato un oggetto interstellare: il primo si chiamava 1I/Oumuamua del 2017, il secondo 2I/Borisov del 2019.
In questo caso il merito va alla survey ATLAS della NASA, che gestisce 4 telescopi identici in varie parti del mondo: due alle isole Hawaii, uno in Sudafrica ed uno in Cile. Proprio con il telescopio in Cile ha scoperto quello che all'inizio sembrava essere uno dei tantissimi nuovi asteroidi che si scoprono ogni anno. Immediatamente ci si è resi conto che la traiettoria orbitale nulla aveva a che fare con un corpo del Sistema Solare. Se così fosse l'eccentricità doveva essere inferiore ad 1, al limite uguale a 1 per comete a lunghissimo periodo. L'eccentricità di questo oggetto è pari a 6.2, e unito alla sua straordinaria velocità di circa 60km/s lo pone come un oggetto di passaggio nel nostro Sistema Solare, ma originato chissà dove. Inoltre si muove in senso opposto alla rivoluzione dei nostri pianeti attorno al Sole (inclinazione di 175°).

Orbita di 3I/ATLAS. Crediti NASA.

Orbita di 3I/ATLAS. Crediti NASA.


Già il giorno successivo il Minor Planet Center pubblica la circolare di scoperta MPEC 2025-N12, dove vengono riportate molte osservazioni, alcune con telescopi della classe dei 4 metri, che hanno visto una debole, corta e diffusa codina, chiaro segno della sua attività cometaria.
L'oggetto è stato ufficialmente nominato 3I = C/2025 N1 (ATLAS).

La nostra immagine della 3I/ATLAS del 3 luglio 2025.

La nostra immagine della 3I/ATLAS del 3 luglio 2025.


L'abbiamo osservato anche dal nostro Osservatorio sia la notte del 2 luglio sia in quella del 3 luglio; l'immagine che proponiamo è di quest'ultima notte, con meteo molto buono. E' la somma di 75 pose da 30 secondi l'una ottenute con il nostro telescopio scientifico da 84cm. L'oggetto si trova nei densi campi stellari del Sagittario, non lontano dal centro galattico. Passerà al perielio, punto più vicino al Sole, il 29 ottobre a 1.37 UA (circa 205 milioni di km).
Sarà osservabile per oltre un anno da ora, ed i più grandi telescopi del mondo, compresi quelli spaziali, certamente lo osserveranno per capirne la forma, la composizione chimica ed altre proprietà, utili per stabilire eventuali somiglianze con le comete nostrane.
La survey in partenza entro fine anno, la "Legacy Survey of Space and Time" osserverà tutto il cielo australe ogni tre notti per 10 anni con un telescopio da 8 metri di diametro. Si propone, tra l'altro, di scoprire molti oggetti interstellari come 3I/ATLAS.

Somma di immagini riprese con il telescopio VLT da 8.2-m. La cometa è la serie di puntini al centro.

Somma di immagini riprese con il telescopio VLT da 8.2-m. La cometa è la serie di puntini al centro.


 
 
 
Con il patrocinio di:
Pagine offerte da:
In collaborazione con: