Per informazioni generali sulla cometa si veda in fondo alla pagina



- Aggiornamento del 30 novembre 2013

Abbiamo volutamente aspettato qualche giorno in più per aggiornare il nostro sito, in maniera tale da avere le informazioni più precise possibili sulla sorte di questa cometa.
Purtroppo l'incontro con il Sole le è stato fatale, e a tutti gli effetti la cometa si è disintegrata. Quello che rimane è solo una nuvola di detriti illuminata dal Sole (in alto a destra nell'immagine):

Fotografia della cometa ISON realizzata dal coronografo della sonda SOHO.

Fotografia della cometa ISON realizzata dal coronografo della sonda SOHO.


La ISON non sarà dunque in alcun modo visibile ad occhio nudo ad inizio dicembre, e difficilmente si rivelerà anche in fotografia. Inutile dire la delusione, per una cometa che si poteva davvero rivelare molto bella all'osservazione mattutina dei prossimi giorni; ci toccherà aspettare, chissà per quanti anni ancora, prima che una bella cometa si renda ben visibile ad occhio nudo.
La comunità degli astronomi, così come quella degli astrofili come noi, si era letteralmente spaccata in due, perchè altre comete nel passato erano riuscite a sopravvivere dando davvero spettacolo, come le comete McNaught del 2006 e Lovejoy nel 2011, entrambe visibili solo nell'emisfero australe:


Le comete McNaught del 2007 e Lovejoy del 2011.


Cliccando sull'immagine seguente (tasto destro, salva con nome) potrete scaricare un'animazione (attenzione, sono 55 MB) che mostra la cometa da quando è entrata nel coronografo denominato LASCO C3 della sonda SOHO fino al 29 novembre:

Filmato del coronografo della SOHO dal 25 al 29 novembre (55 MB)

Filmato del coronografo della SOHO dal 25 al 29 novembre (55 MB).


- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- Aggiornamento del 17 novembre 2013

La mattina del 16 novembre, dopo una nottata coperta con addirittura un pò di pioggia in serata, si è incredibilmente rasserenato alle 5, permettendoci di riprendere di nuovo la cometa. Il 14 novembre, un giorno dopo la fotografia che avevamo realizzato il 13 novembre (visibile più in basso nel precedente aggiornamento) la cometa ha avuto un outburst (aumento di luminosità) di circa due magnitudini, passando così dall'ottava alla sesta magnitudine. Da luoghi molto limpidi e scuri è dunque possibile intravvederla ad occhio nudo.
Non è ancora chiaro se l'outburst sia dovuto ad un "normale" aumento di attività oppure ad un evento più "distruttivo", che possa aver frammentato il nucleo in più parti. In quest'ultimo caso, il rischio è che la cometa si possa sciogliere a causa del passaggio ravvicinato al Sole. Saranno necessarie fotografie ad alta risoluzione del nucleo, in special modo dal telescopio spaziale Hubble.
L'immagine qui in basso è una somma di 20 pose da 1 minuto ciascuna realizzate tra le 5.40 e le 6.10 locali del 16 novembre, con un rifrattore Pentax da 75mm di diametro (focale 500mm) e camera CCD SBIG ST8-SME.
E' ben visibile la coda di ioni molto strutturata, lunga almeno 1,5 gradi, tre volte il diametro apparente della Luna (dato che la coda esce dal campo inquadrato, sarà indubbiamente molto più lunga).

Fotografia della cometa ISON realizzata dal nostro Osservatorio la mattina del 16 novembre.

Fotografia della cometa ISON realizzata dal nostro Osservatorio la mattina del 16 novembre.


Quando è stata scattata la foto la cometa aveva un'altezza media di 16-17 gradi, con il Sole 14-15 gradi sotto l'orizzonte, dunque sie ra già in fase crepuscolare. La cometa, nella costellazione della Vergine poco distante dalla stella Spica, aveva una magnitudine pari a circa 5.5, in costante aumento man mano che si avvicina al Sole.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- Aggiornamento del 14 novembre 2013

Di seguito vi proponiamo l'ultima fotografia realizzata della cometa, poche ore prima dell'arrivo di una nuova perturbazione, che probabilmente renderà impossibile osservare la cometa di nuovo prima del perielio. L'immagine è una somma di 19 pose da 1 minuto ciascuna realizzate tra le 5.50 e le 6.10 del giorno 13 novembre, con un rifrattore Pentax da 75mm di diametro (focale 500mm) e camera CCD SBIG ST8-SME.
E' visibile la coda primaria di polveri ed una più sottile coda di ioni, entrambe più lunghe di un grado, con una possibile disconnessione della stessa a metà della sua lunghezza.

Fotografia della cometa ISON realizzata dal nostro Osservatorio la mattina del 13 novembre.

Fotografia della cometa ISON realizzata dal nostro Osservatorio la mattina del 13 novembre.


Ad oggi la cometa inizia a rendersi visibile ad occhio nudo in luoghi molto limpidi e scuri, con una magnitudine compresa tra la 6 e la 6.5, nella costellazione della Vergine. L'elongazione solare è di 39 gradi, in rapida diminuzione fino al 28 novembre, giorno del perielio.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- Aggiornamento del 23 ottobre 2013

Si sta discutendo molto a livello professionale ed amatoriale sull'integrità fisica della cometa, ed un'immagine del 9 ottobre scorso del telescopio spaziale Hubble ha fatto chiarezza sull'argomento: sebbene la cometa non stia rispettando appieno le previsioni di luminosità, il suo nucleo è ancora intatto, non essendo visibili segni di frammentazione:

Fotografia della cometa ISON da parte del telescopio spaziale Hubble, 9 ottobre.

Fotografia della cometa ISON da parte del telescopio spaziale Hubble, 9 ottobre.


A causa delle pessime condizioni meteo avute dalla fine di settembre, non ci è stato possibile seguire assiduamente la cometa. Durante un paio di nottate con degli squarci di cielo sereno (17 e 18 ottobre), siamo riusciti a riprenderla con gli strumenti dell'Osservatorio, sebbene la Luna fosse in fase piena.
In questo periodo la ISON si trova nella costellazione del Leone, non lontana dalla stella Regolo e dal pianeta Marte, come possiamo vedere nella fotografia seguente:

Fotografia del 18 ottobre, M. del Romano - Osservatorio di Campo dei Fiori.

Fotografia del 18 ottobre, M. del Romano - Osservatorio di Campo dei Fiori.


Di seguito un paio di fotografie più dettagliate, effettuate con il riflettore principale da 60cm del nostro Osservatorio. Da notare, nella prima foto, la classica colorazione verde della chioma gassosa:


17 ottobre - A. Aletti, Osservatorio Schiaparelli.


La coda ha superato i 10 primi d'arco di lunghezza, equivalenti a circa 1/3 del diametro apparente della Luna:


18 ottobre - L. Buzzi, Osservatorio Schiaparelli.


- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

LA COMETA C/2012 S1 (ISON)


Gli scopritori della cometa ISON, il telescopio e l'immagine originale.

Gli scopritori della cometa ISON, il telescopio e l'immagine originale.

La cometa C/2012 S1 (ISON) è stata scoperta il 21 settembre 2012 da Vitali Nevski e Artyom Novichonok, due astronomi russi facenti parte del programma ISON (International Scientific Optical Network) con un telescopio da 40cm di diametro e camera CCD. All'epoca la cometa era ancora molto lontana dal Sole, a circa 940 milioni di km (oltre l'orbita di Giove).
Questo nuovo “visitatore cosmico” proviene dalla Nube di Oort, l'enorme regione sferica di corpi ghiacciati che circonda il nostro sistema solare ad una distanza di circa 1 anno luce (10.000 miliardi di km!) e che rappresenta il serbatoio delle comete a lungo periodo. Queste possono essere facilmente perturbate dal passaggio ravvicinato di qualche stella, ed indirizzate verso le regioni interne del nostro sistema planetario, in un viaggio che può durare anche centinaia di migliaia di anni.
La fotografia in basso mostra la cometa come appariva all'inizio del 2013, esattamente quand'era alla distanza di Giove (780 milioni di km). Un astro stellare, con solo un accenno di chioma:

La cometa ISON ripresa il 07-01-2013 con un telescopio da 38cm del nostro Osservatorio.

La cometa ISON ripresa il 07-01-2013 con un telescopio da 38cm del nostro Osservatorio.


Come tutte le comete, nel suo lento ma inesorabile viaggio verso il Sole, la ISON subirà sempre più gli effetti del vento solare, un vento di particelle responsabile della sublimazione dei ghiacci (CO e H2O) che compongono il nucleo, con la conseguente creazione della chioma e della coda.
Anche a distanze elevate dal Sole il CO sublima, iniziando a determinare la classica formazione della chioma; a circa 3 U.A. (Unità Astronomica, pari alla distanza media Terra-Sole pari a 150 milioni di km) avviene la sublimazione del ghiaccio d'acqua, con un conseguente (ma probabile) aumento di attività.
Le caratteristiche della sua orbita hanno subito attirato l'attenzione degli astronomi; innanzitutto il fatto che fosse già visibile a quella distanza era un buon indizio della sua luminosità futura, ma quando hanno calcolato la sua minima distanza dal Sole sono rimasti a bocca aperta: il 28 novembre, infatti, la cometa si avvicinerà a circa 1 milione di km dalla sua superficie (la Terra ne dista 150 milioni) e dunque la ISON ha la caratteristica orbita delle comete Sungrazers, cioè "radenti al Sole". Secondo i primissimi calcoli effettuati dopo la scoperta, avrebbe potuto raggiungere una luminosità pari alla magnitudine -10/-12, anche se attualmente le stime propendono per un più realistico valore di -3/-5, dunque brillante circa come Venere. A scanso di equivoci va precisato che questa luminosità sarà raggiunta di giorno, e che la cometa sarà vicinissima al Sole, quindi in ogni caso completamente inosservabile ad occhio nudo.
Per un effetto prospettico, la cometa sarà sempre osservabile al mattino presto, sia prima sia dopo il perielio.

L'orbita "sungrazer" della cometa ISON.

L'orbita "sungrazer" della cometa ISON.


Potrà essere una delle comete più brillanti degli ultimi decenni?
Purtroppo non si può rispondere senza prima aver analizzato altri aspetti e risposto ad una fondamentale domanda: a causa del passaggio così ravvicinato al Sole il nucleo verrà distrutto dall'imponente forza mareale solare, sciogliendosi completamente?
Per prima cosa occorre stimare le dimensioni del nucleo. Non potendo inviare una sonda per fotografie ad alta risoluzione, il nucleo va stimato in maniera indiretta, utilizzando telescopi spaziali a diverse lunghezze d'onda con lo scopo di stimare la produzione di polveri (maggiore è questa produzione maggiore è il diametro del nucleo). La NASA ha utilizzato tre dei suoi telescopi orbitanti, il satellite Swift nell'ultravioletto, lo Spitzer nell'infrarosso e l'Hubble nel visibile per effettuare questi calcoli ed il diametro è stato stimato in circa 5km, quindi una cometa relativamente grande.

La cometa ISON ripresa dal telescopio spaziale Hubble il 10 aprile 2013.

La cometa ISON ripresa dal telescopio spaziale Hubble il 10 aprile 2013.


Se possiamo essere abbastanza certi che il grosso nucleo (se intero) non si scioglierà completamente, lo stesso non possiamo dire per la forza mareale del Sole, che tenderà a disgregarlo, perchè non ne conosciamo la sua densità: alla fine le comete sono dei blocchi di ghiaccio, roccia e polveri, mediamente poco densi (anche meno di 1g per cm3), quindi soggetti a possibili frammentazioni.
La comunità astronomica è spaccata in due, e a noi non resta che aspettare pazientemente il 28 novembre.

In ogni caso il nostro Osservatorio organizzerà delle serate di osservazione pubblica PRIMA DEL PERIELIO presso il Belvedere Paolo VI del Sacro Monte di Varese in una data compresa tra il 17 ed il 20 novembre (a seconda del meteo) dalle ore 5.30 alle ore 6.30 del mattino. La manifestazione sarà GRATUITA ED A PARTECIPAZIONE LIBERA.
Di seguito la cartina che mostra le costellazioni e la posizione della cometa in quei giorni alle ore 6.00, osservando verso Est. Visibili anche i pianeti Marte e Mercurio:

Cartina di visibilità della cometa nei giorni 17-20 novembre, ore 6 del mattino.

Cartina di visibilità della cometa nei giorni 17-20 novembre, ore 6 del mattino.


Naturalmente il massimo dello spettacolo lo potremo avere dopo il perielio: se la cometa sopravviverà lo spettacolo potrebbe davvero essere eccezionale, arrivando ad eguagliare e forse anche superare quello della famosa cometa Hale-Bopp, apparsa nei cieli boreali nella primavera del 1997.
Per osservarla anche da casa è necessario disporre dell'orizzonte est completamente libero da ostacoli (case, alberi,...) e da luci artificiali. Se si ha a disposizione un binocolo ancora meglio.
Di seguito indichiamo le cartine di visibilità della cometa rispettivamente nei giorni 5, 10, 15 e 20 dicembre, verso Est. Visibili anche i pianeti Marte e Saturno:

Cartina di visibilità della cometa il giorno 5 dicembre, ore 6.30 del mattino.

Cartina di visibilità della cometa il giorno 5 dicembre, ore 6.30 del mattino.


Cartina di visibilità della cometa il giorno 10 dicembre, ore 6.15 del mattino.

Cartina di visibilità della cometa il giorno 10 dicembre, ore 6.15 del mattino.


Cartina di visibilità della cometa il giorno 15 dicembre, ore 6.15 del mattino.

Cartina di visibilità della cometa il giorno 15 dicembre, ore 6.15 del mattino.


Cartina di visibilità della cometa il giorno 20 dicembre, ore 6.15 del mattino.

Cartina di visibilità della cometa il giorno 20 dicembre, ore 6.15 del mattino.


 
 
 
Con il patrocinio di:
Pagine offerte da:
In collaborazione con: