I cicloni quasi tropicali nel Mediterraneo

a cura di Paolo Valisa

Quando in autunno le prime irruzioni di aria fredda scorrono sopra il Mar Mediterraneo ancora caldo dall'estate, si possono sviluppare cicloni quasi tropicali, in inglese "Tropical Like Cyclones" (TLC) o "Medicane". Quest'ultima è la denominazione più comune, coniata dai meteorologi americani Steven Businger e Richard Reed nel 1989, per assonanza con il termine americano "Hurricane" (uragano). Al contrario delle basse pressioni tipiche delle nostre latitudini, in cui due settori caldo e freddo si avvolgono attorno ad un minimo di pressione formando le perturbazioni, in un "medicane" il calore e l'umidità del mare favoriscono la nascita di un vortice di temporali attorno ad un cuore caldo (occhio del ciclone), dove la pressione può scendere anche fino a 980 hPa. In un TLC le isobare e isoterme sono sovrapponibili e il comportamento si dice pertanto "barotropico". Siccome i "medicane" traggono la loro energia dal calore delle acque marine superficiali, perdono di intensità rapidamente quando toccano la costa.
Se classificati in base alla scala Saffir-Simpson degli uragani, solo raramente arrivano a toccare il grado I, ovvero quello di uragano debole, il vero e proprio "Medicane", caratterizzato da venti tra 111 e 153 km/h. Se la velocità dei venti non supera i 110 km/h, si tratta invece di Tempesta Tropicale Mediterranea.
Da quando, nel 1969, sono disponibili le immagini satellitari e fino al 2022 si sono registrati 23 TLC o "Medicane", inconfondibili nelle immagini dallo spazio per la presenza dell'occhio del ciclone. I TLC si sviluppano più frequentemente nel periodo tra settembre e dicembre. Tuttavia nel 2023 si è verificata l'eccezionale sequenza di 3 medicane tra il 22 gennaio e il primo di marzo.

Mappe della temperatura e vento a 1000m di quota (Bolam CNR) comparate con l'immagine visibile (Modis - NASA) del medicane "Numa" il 18 novembre 2017. La prima immagine mostra il cuore "caldo" del ciclone mediterraneo, la seconda i venti ciclonici attorno al minimo di pressione.

Tempesta tropicale Juliette del 1 marzo 2023

aggiornamento 5 marzo 2023

Il "Medicane" Juliette si è evoluto sulla costa meridionale ed orientale della Sardegna il primo marzo 2023, portando abbondanti e insolite nevicate sulle Baleari e sulla Corsica. Con Juliette sale a tre il numero di tempeste con caratteristiche tropicali sviluppatesi nel Mediterraneo durante l'inverno 2023 e questo già rappresenta un fatto eccezionale, poichè solitamente questi cicloni si verificano in autunno o nel mese di dicembre. Ancora più eccezionale è che Juliette si sia sviluppata in marzo, mese nel quale non si erano mai verificati dei medicane, almeno da quando sono disponibili immagini satellitari negli anni '60.

Medicane Juliette con minimo ad Est della costa sarda. A sinistra immagine in colori realistici delle ore 12 (Satellite Meteosat 11 . A destra temperatura a 1500 m che evidenzia il cuore caldo del sistema (+7°C) alla stessa ora e i forti venti attorno al minimo fino a 60 nodi. Il Medicane ha provocato intense precipitazioni da Catania al Ragusano. Da modello WRF operato presso il CGP.

Tempesta tropicale invernale Helios il 10 febbraio 2023

aggiornamento 13 febbraio 2023

Solo tre settimane dopo il Medicane che ha colpito la costa marchigiana, un nuovo ciclone mediterraneo si è sviluppato sul Canale di Sicilia a causa della discesa di aria molto fredda da NE che ha creato un forte contrasto termico con la superficie marina. Il Medicane ha colpito la sicilia orientale con venti fino a 80-90 km/h sulla costa, piogge cumulate fino a 400 mm e forti nevicate sui Nebrodi e sull'Etna.'

Medicane Helios con minimo nei pressi di Malta del 10 febbraio 2023. A sinistra immagine visibile delle ore 9 (Satellite Meteosat 10 . A destra temperatura a 1500 m che evidenzia il cuore caldo del sistema (+7°C) alle ore 9 e i forti venti attorno al minimo fino a 60 nodi. Il Medicane ha provocato intense precipitazioni da Catania al Ragusano. Da modello WRF operato presso il CGP.

Abbozzo di Tempesta tropicale invernale in Adriatico del 21 gennaio 2023

aggiornamento 22 gennaio 2023

Nell'autunno 2022 non si sono sviluppati 'Medicane' nel Mediterraneo, nonostante questo presentasse notevoli anomalie positive di temperatura superficiale.
Un abbozzo di 'Medicane' si è invece presentato nella giornata del 21 gennaio nel medio Adriatico tra la costa Croata e quella Marchigiana. A 1500 metri le temperature si sono mantenute su valori decisamente invernali attorno a -3/-5°C, mentre nell'occhio sono risultate più calde fino a +5°C (vedi figura sotto). Il sistema ha perso rapidamente le caratteristiche di Medicane quando ha toccato la costa marchigiana il giorno successivo.

L'abbozzo di Medicane sul mar Adriatico del 21 gennaio 2023. A sinistra immagine visibile delle ore 14 (Satellite Meteosat 10 . A destra temperatura a 1500 m che evidenzia il cuore caldo del sistema (+5°C) alle ore 21 e i forti venti attorno al minimo fino a 45 nodi. Il Medicane ha provocato intense precipitazioni sulla costa Marchigiana (piena del fiume Misa). Da modello WRF operato presso il CGP.

Il Medicane "Apollo" del 28-30 ottobre 2021

aggiornamento 30 ottobre 2021

Il 25 ottobre 2021 un vortice depressionario si forma sul Mar Libico ed investe la Sicilia con forti venti umidi orientali che portano intense piogge tra Messina e Catania con totali vicini a 200 mm/48 ore. Alle pendici dell'Etna si raggiungono 448 mm/48h con esondazioni e allagamenti che provocano purtroppo 3 vittime. A Catania la circonvallazione e la centrale via Etnea si trasformano in fiumi e travolgono automobili.
Il giorno 28 il vasto sistema convettivo si è spostato solo di poco verso Est ma mostra i segni di una trasformazione in "Medicane" con spirale di temporali attorno ad uno occhio del ciclone più caldo. L'università di Berlino gli attribuisce il nome di "Apollo". Le piogge intense si spostano sul Siracusano. Augusta resta isolata per allagamenti e alcuni interventi dei vigili del fuoco sono necessari per evacuare persone rimaste isolate in località della costa (Fanusa).

Trasformazione del vortice depressionario sul canale di Sicilia nel Medicane "Apollo" tra i giorni 25 e 29 ottobre 2021 (Satellite Meteosat 10

Il Medicane "Ianos" del 17 settembre 2020

aggiornamento 20 settembre 2020

Nel 2020, un medicane nominato Ianos dal servizio meteorologico tedesco (DWD) si è formato il 16 settembre ad Est della Sicilia, rinforzandosi sullo Ionio il 17 e dirigendosi verso la Grecia dove ha toccato terra probabilmente come uragano di categoria 1, con un minimo di pressione di 984 hPa e venti associati di 120 km/h. Le prime isole colpite sono state Cefalonia, Zacinto e Itaca con barche distrutte e mancanza di corrente ed estese inondazioni hanno interessato la Grecia centrale e il Peloponneso.
Ianos è probabilmente il medicane più intenso che ha colpito la Grecia, che era già stata investita nel 2018 dal medicane Zorbas.

Il medicane Ianos mentre evolve sullo Ionio, prima di abbattersi sulla Grecia. Immagine delle ore 11 GMT del giorno 17 settembre 2020 (Satellite Meteosat 10 . Nel riquadro la traiettoria

Il Medicane "Detlef" del 11 novembre 2019

aggiornamento 5 dicembre 2019

Nel 2019, un medicane nominato Detlef dal servizio meteorologico tedesco (DWD) si è formato l'11 novembre tra Marocco e Baleari, dirigendosi verso sud con forte maltempo in Algeria con venti fino a 130km/h, forti temporali e grandinate con precipitazioni anche superiori ai 150-200m in poche ore, responsabili di allagamenti e ingenti danni. La classificazione come Medicane è indicata dalla presenza di un "occhio" caldo ben strutturato, come mostrato dalla mappa delle temperature a 1500 m.

Il medicane Detlef mentre evolve in prossimità delle coste algerine. Immagine delle ore 12 del giorno 11 novembre 2019 (Satellite Meteosat 10 . A destra la mappa termica a 1500m di altezza che mostra il cuore caldo, tipico dei medicane.

Il Medicane "Zorbas" del 28-29 settembre 2018

aggiornamento 2 ottobre 2018

Nel 2018, un medicane nominato Zorbas dal servizio meteorologico tedesco (DWD) si è formato il 27 Settembre sul golfo della Sirte, dirigendosi quindi verso il mar Ionio interessando la Sicilia orientale da Messina al Ragusano con forti mareggiate il giorno 28, dirigendosi poi verso la Grecia. Sulla costa i venti non hanno superato i 60/70 km/h ma al largo hanno raggiunto 150 km/h. Maltempo meno accentuato anche su Calabria e Basilicata. La classificazione come Medicane è stata incerta, per la mancanza di un "occhio" ben strutturato ma le mappe termiche mostrano con chiarezza la presenza di un cuore "caldo" nel centro del ciclone, tipico dei Medicane.

Il medicane Zorbas mentre evolve sul mar Ionio con forti mareggiate sulla Sicilia orientale. Immagine delle ore 12 del giorno 29 settembre 2018 (Satellite Terra MODIS - NASA. A destra la mappa termica a 1500m di altezza che mostra il cuore caldo, tipico dei medicane.

Il Medicane "Numa" del 17-18 novembre 2017

aggiornamento 19 novembre 2017

Nel 2017, un medicane chiamato Numa II si è formato il 17 e 18 Novembre sul mar Ionio a poca distanza dalle coste pugliesi in seguito ad una discesa di aria fredda scandinava, sul mare ancora caldo dopo un'estate caratterizzata da prolungate temperature record. I venti in mare aperto hanno raggiunto anche 130 km/h mentre sulla costa Calabra e sul Salento i venti hanno soffiato a 90 km/h con mareggiate, piogge torrenziali e allagamenti in particolare nel Leccese.

Evoluzione medicane Numa 18 novembre 2017

Filmato in time-lapse del "medicane" Numa II mentre evolve sul mar Ionio a poca distanza dalle coste pugliesi il giorno 18 novembre 2017 - da immagini MSG-3 Eumetsat - filmato composto da P. Valisa.

Il medicane Numa II mentre evolve sul mar Ionio a poca distanza dalle coste pugliesi. Immagine delle ore 12 del giorno 18 novembre 2017 (Satellite Terra MODIS - NASA

Medicane degli anni 2016-2014 e precedenti storici

aggiornamento 19 novembre 2017

I precedenti medicane che hanno toccato l'Italia si sono verificati l'8 novembre 2014 (nominato Vega o Qendresa I, con particolare maltempo nel Siracusano) e il 3 dicembre 2014 (nominato Xandra che ha interessato le coste Laziali). Il ciclone che il 1 ottobre 2015 ha portato nubifragi in Sardegna non è invece arrivato ad evolvere in "Medicane".
Nel 2016 invece un Medicane ha interessato il 30-31 ottobre il Peloponneso e Creta.

Immagine del ciclone Xandra mentre si dirige verso sud il 3 dicembre 2014. E' evidente la struttura a spirale attorno all'occhio del ciclone (immagine MSG-2 Eumetsat elaborata da CGP).

Purtroppo non esiste un censimento dei "Medicane" come quello effettuato per tifoni ed uragani, tuttavia le cronache riportano numerosi eventi tra cui: "Zeo" sulla Sicilia nel 2005, "Celeno" sulla Grecia nel gennaio 1995, "Cornelia" sulla Campania nell'ottobre 1996, "Antinoo" nel 2007 tra Napoli e Sicilia.
Non è noto se il numero di "Medicane" potrà aumentare con l'aumento della temperatura, ma la durata dei fenomeni è certamente più prolungata se la temperatura del mare è più alta.

Immagine del ciclone Qendresa I mentre si dirige verso verso la Sicilia orientale il 7 novembre 2014 dove porterà piogge torrenziali e onde di 4-5 metri.

Ciclone mediterraneo in evoluzione il 1 ottobre 2015 con piogge torrenziali sulla Sardegna. Potrebbe evolvere in "Medicane" (immagine MSG-2 Eumetsat elaborata da CGP)

Ciclone mediterraneo formatosi il 30 ottobre 2016 tra Peloponneso e Creta, si scompone già nella giornata del 31 ottobre, forse a causa di temperature del Mediterraneo ormai piuttosto basse. Non è stato neppure nominato come bassa pressione dall'università di Berlino. (immagine MSG-2 Eumetsat elaborata da CGP)



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