Le nubi iridescenti

a cura di Paolo Valisa

Il fenomeno delle nubi iridescenti si può verificare quando le goccioline di una nube e la loro densità sono omogenee tanto che le goccioline risultano quasi equispaziate, creando localmente delle disposizioni periodiche.
Di solito sulle Prealpi e nella pianura padana, questo accade all'interno di Altocumuli lenticolari, nuvole che si formano nel flusso ondulatorio del vento che scavalca le Alpi da Nord in condizioni di sovrassaturazione molto omogenea, ad altezze comprese tra 3000 e 6000 m.
Non devono essere confuse con le nubi madreperlacee (o Nacreous Clouds) osservabili ad alte latitudini, che si creano invece nella stratosfera tra 15 e 25 km di quota e temperature inferiori a -80°C e sono composte da cristalli di acido nitrico e acido solforico idrati.

Nube iridescente osservata durante una giornata di favonio da Varese (foto P. Valisa 22 dicembre 2023)

Negli altocumuli lenticolari, con distribuzioni quasi periodiche delle goccioline, la luce subisce il fenomeno dell'interferenza, simile a quello che possiamo osservare nell'opale (minerale formato dall'impacchettamento di sferette omogenee di carbonato) nella madreperla (formata dal mollusco per successione di strati annuali) oppure nei CD ROM in cui i solchi riflettenti sono equispaziati creando una struttura periodica.
Se l'iridescenza appare a distanze inferiori ai 10 gradi dal sole, allora è piuttosto originata dalla diffrazione e prende il nome di corona.


Negli altocumuli lenticolari, il vento attraversa la nube che si forma per condensazione dell'umidità contenuta nel flusso ascendente di un'onda orografica, creando condizioni molto omogenee di dimensione e distribuzione delle goccioline di nube. Nelle parti più sottili delle nubi è possibile osservare il fenomeno dell'iridescenza' (foto P. Valisa da villa Baragiola - Varese - giorno 12 dicembre 2023).



Iridescenza in Altocumulo lenticolare di scarso spessore (foto P. Valisa - 22 dicembre 2023 - Centro Geofisico Prealpino).



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